Non viene celebrata la messa per la mancanza del sacerdote e si scatena il putiferio in chiesa tra fedeli arrabbiati e confraternita in polemica. È accaduto ieri mattina nella chiesa di San Michele Arcangelo (Sant’Angelo), dove era tutto pronto per la classica messa domenicale che si celebra alle 9 ormai da secoli. Rito che non si è potuto svolgere in quanto non si è presentato nessun sacerdote. «Siamo rimasti senza prete da quando il nostro ormai ex rettore, don Ilvio, è stato mandato nella parrocchia del Sacro Cuore», ha raccontato il priore dell’Arciconfraternita Sacro Monte di Pietà, Francesco Felli, «io e altri due amministratori siamo andati dal vescovo Pietro Santoro al quale abbiamo sottoposto il nostro problema», ha proseguito, «e il presule ci ha chiaramente detto di recarci da don Claudio Ranieri in quanto responsabile della parrocchia di San Giovanni. Il parroco di Celano per tutta risposta ha invece asserito che ad occuparsene doveva essere il vescovo. Insomma abbiamo girato a vuoto, tanto che oggi (ieri ndr), come temevamo siamo rimasti senza sacerdote». Ma cosa c’è veramente dietro questa storia? «Il problema», ha evidenziato Loreto Guerra segretario dell’Arciconfraternita, «è che stiamo pagando noi la diatriba che è in corso, ormai da tempo, tra due sacerdoti qui a Celano. Qualcuno poteva magari fare un sacrificio e tamponare questa assenza, ma purtroppo non è accaduto. Un fatto che certamente non fa onore a nessuno, soprattutto alla chiesa». A Celano ci sono ben 6 confraternite, tutte gestite da persone che con tanti sacrifici tentano di non far perdere tradizioni secolari, quella del Sacro Monte di Pietà è la più antica di Celano, senza dubbio una tra le più attive, metterla in difficoltà così non è una cosa assolutamente corretta. «Gli spostamenti dei sacerdoti sono stati decisi lo scorso 23 luglio», ha evidenziato l’ex priore Fabio Rocchesini, «possibile che siamo arrivati a oggi (ieri ndr), e nessuno ha avuto tempo di pensare a trovare un sostituto di don Ilvio? Possibile che siamo costretti ad assistere a uno scaricabarile di responsabilità tra il vescovo e don Claudio, ma alla fine nessuno si interessa veramente del problema?». «Ci auguriamo», ha concluso il priore Felli, «che entro domenica prossima chi di dovere ci trovi una soluzione a una problematica così seria».