“L’aggressione avvenuta ieri nel rione Rancitelli è semplicemente la conferma, semmai se ne avvertisse la necessità, dell’emergenza criminalità esistente a Pescara e di quanto sia stata fallimentare la politica sulla sicurezza condotta negli ultimi cinque anni dal sindaco Alessandrini. Oggi siamo convinti che gli impegni, anche finanziari, assunti nelle scorse settimane, dal vicepremier Salvini consentiranno a Pescara, a strettissimo giro, di poter contare su un adeguato sistema di videosorveglianza spalmato su tutta la città e sul potenziamento delle Forze dell’Ordine. Due misure strategiche cui dovrà aggiungersi una serie di sgomberi programmati per liberare il ‘ferro di cavallo’ da famiglie che svolgono quotidianamente attività illecite, restituendo ossigeno alle tante famiglie oneste che pure hanno avuto la sorte di abitare nel quartiere, nell’attesa che, come preannunciato dal vicepremier Salvini nella sua ultima conferenza stampa a L’Aquila, tra qualche mese anche Pescara abbia al più presto un sindaco della Lega che darà piena attuazione al Decreto Sicurezza anziché limitarsi a contestarlo”. Lo hanno detto i consiglieri neo-eletti in Regione per la Lega, Vincenzo D’Incecco, capogruppo al Comune, e Nicoletta Verì e il Commissario provinciale Gianfranco Giuliante, intervenendo sul grave episodio registrato ieri a Pescara.
“Si tratta di un episodio di gravità inaudita che purtroppo non ci ha sorpreso, viste le condizioni di degrado sociale in cui è tornato a precipitare il rione – hanno detto D’Incecco, Verì e Giuliante -. Molte volte, l’ultima pochi giorni fa, ci siamo trovati a denunciare situazioni border line, e pensiamo alle condizioni di invivibilità presenti nel triangolo via Ilaria Alpi-via Trigno-via Sangro, a due passi dal luogo dell’aggressione, dove alla criminalità locale, si è aggiunta quella extracomunitaria, con interi palazzi invasi da stranieri di cui non sappiamo nulla, accampati in venti o trenta in appartamenti di 60 metri quadrati, una bomba sociale che nei mesi scorsi ha scatenato una vera rissa tra clan all’esterno di un bar del posto. Ieri i riflettori sono tornati a riaccendersi nel famigerato ‘ferro di cavallo’, dove sembra essere in vigore un vero e proprio sistema mafioso, dove non si possono fare domande, dove sono vietate le telecamere e dove occorre chiedere ad alcune famiglie il passaporto per entrare nel quartiere, una vera follia. Purtroppo l’episodio di ieri testimonia la pericolosa èscalation di violenza che stiamo vivendo da cinque anni a Pescara, seppur costantemente smentiti dal sindaco Alessandrini che pure ieri ha cercato di gettare acqua sul fuoco sulla gravità dell’accaduto. Ma a questo punto il vaso di Pandora è stato scoperchiato: ora siamo certi – hanno aggiunto D’Incecco, Verì e Giuliante – che l’episodio avrà una risposta dura da parte dello Stato che peraltro, attraverso il vicepremier Salvini, già nei giorni scorsi, ha annunciato misure concrete per aiutare Pescara a fronteggiare l’emergenza sicurezza, ovvero impianti di videosorveglianza capillari da installare su tutta la città e il potenziamento delle Forze dell’Ordine, con l’assegnazione di nuove unità operative. Oggi l’episodio di Rancitelli pone una nuova necessità, ovvero quella di avviare una serie di sgomberi serrati e programmati per liberare le case popolari occupate da chi delinque, dando attuazione alla legge regionale che impone la decadenza dalle assegnazioni per chi usa quegli alloggi per i suoi loschi traffici. In questo modo finalmente riporteremo finalmente la legge nel quartiere, a beneficio delle tante famiglie oneste che vi abitano e che oggi vivono sotto il giogo della paura imposto da quei nuclei finiti sotto i riflettori”.