Un momento d’oro per l’artista Donato Angelosante Junior consacrato alla corte di Vittorio Sgarbi, curatore ed ideatore della mostra “Artisti d’Italia”, presso Villa Reale a Monza. Il luogo non è stato scelto a caso in quanto sicuramente una gemma architettonica di casa nostra, ideale per l’occasione e che sta ospitando un’interessante opera di promozione artistica che ha il sapore dell’eccezionalità. Cento artisti selezionati personalmente da Vittorio Sgarbi quali testimoni del tessuto artistico contemporaneo italiano, divisi fra pittori, scultori e fotografi. Una ristretta cerchia del numerosissimo popolo della creatività chiamato a raccolta per testimoniare lo Stato Attuale. Le loro opere negli spazi espositivi del Belvedere di uno dei luoghi più ricercati del nostro territorio nonché meta imprescindibile, non a caso negli spazi attigui è visitabile anche la mostra di un altro grande artista italiano, Ligabue. All’apertura della mostra Sgarbi ha sottolineato: “…le opere di scultura, pittura e fotografia qui presenti dialogheranno con la magnificenza degli appartamenti reali. Uno scambio reciproco e un laboratorio del pensiero e della creatività. Per comprendere al meglio l’arte contemporanea non si può prescindere dalla continuità con l’antico e quindi con il moderno.” E quest’affermazione calza a pennello con quanto proposto da Donato Angelosante, opere che hanno il sapore del dialogo fra ciò che è stato e quanto sta per accadere. I lavori che ha portato in mostra sono sculture realizzate con fogli di carta, l’elemento deputato per eccellenza a tramandare il pensiero umano sotto forma di parola ma anche uno degli strumenti più antichi in assoluto a partire dagli assemblaggi di papiro sostituiti adesso dagli schermi elettronici. La carta per l’appunto, chiamata ad assurgere a trait d’union fra il passato e la liquidità del presente. Quale medium migliore per veicolare gli interrogativi di un poeta virtuale che guardando il cielo prova sgomento nei confronti dell’immenso? Gira la testa solo a pensare che quando la notte ammiriamo i punti luminosi che sovrastano i nostri cieli spinti da impulsi di natura romantica in realtà stiamo guardando l’immagine riflessa di intere galassie con al proprio interno centinaia di miliardi di stelle ognuna delle quali con un intero sistema planetario con astri che gli girano intorno da chissà quanto tempo. Ecco cosa vuole raccontarci Angelosante con le proprie opere, lo smarrimento nei confronti di così tanta bellezza per un architettura spaziale che toglie il fiato ed incute paura, paura per l’immensità, paura per ciò che non comprendiamo e non conosciamo. Cosa può lenire allora l’ansia nei confronti dell’ignoto? Forse niente ma sicuramente l’arte può regalarci un attimo di respiro alzando la spiritualità della nostra coscienza. Per tutti gli appassionati e per i curiosi di passaggio la mostra rimarrà aperta fino al 25 aprile.