“Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.” Le parole di Oriana Fallaci non potrebbero essere più attuali se contestualizzate nella realtà che ci si prospetta ogni giorno davanti agli occhi. Stiamo parlando dell’uso e abuso delle droghe, anche pesanti, che ormai è diventato talmente diffuso da passare agli occhi di molti persino inosservato e quasi afferente alla normalità.
Non passa giorno senza che la cronaca non dia conto dell’arresto di qualche spacciatore e, periodicamente, del sequestro di grosse partite di droga. L’Italia è al terzo posto in Europa per il consumo di sostanze stupefacenti, preceduta solo da Repubblica Ceca e Francia. A farla da padrona è la cannabis che ha un giro mondiale di oltre 9,3 miliardi di euro l’anno ed è consumata in 2 casi su 3 da giovani under 34. Al secondo posto c’è l’eroina, seguita subito dalla cocaina. I costi di questi agenti della morte sono sempre più bassi ed ecco il perché di una diffusione inarrestabile.
Eppure per chi anche non conoscesse questi dati spaventosi, basterebbe andare in giro di notte in qualsiasi realtà cittadina per rendersi conto di quanto l’assunzione di droghe e la loro diffusione sia un fenomeno trasversale e diffuso soprattutto nei giovani, per molti dei quali è ormai impensabile trascendere il divertimento da queste sostanze. La causa è probabilmente da ricercarsi anche nella facilità di reperirle. Se prima, infatti, questi “commercianti della morte” si nascondevano, adesso esercitano la loro attività sotto gli occhi di tutti, sprezzanti del pericolo di essere sorpresi.
L’insoddisfazione per una società ingiusta, e a volte crudele, conduce a questa fuga dal mondo e dalle responsabilità, rappresentata dalla droga, commenta il Vice-Coordinatore Regionale Lega Giovani Flavio Cotturone, la curiosità di sperimentare un mondo proibito esercita un enorme fascino sui più giovani, che rimangono invischiati in una situazione di cui non avevano calcolato l’enorme portata negativa. I cittadini che si ritrovano questo mercato sotto casa giustamente si lamentano e chiedono degli interventi risolutivi, aggiunge Cotturone, non è possibile stare fermi mentre ogni giorni migliaia di persone, dai giovanissimi ai più adulti, cadono in questa rete della morte. Bisogna sensibilizzare e far capire che quello che sembra il divertimento di una sera, può diventare facilmente un vortice che ti attira a sé e da cui non poter più uscire. Ma soprattutto occorre la certezza di pene più rigorose. Perché finche questi criminali sapranno di cavarsela con qualche mese di galera o semplici pene domiciliari continueranno ad agire imperterriti. Le forze dell’ordine devono avere le mani libere e quindi il potere di intervenire anche in maniera dura se necessario per tutelare non solo loro stessi ma anche altri.