La consigliera comunale chiama a raccolta, nuovamente, tutte le donne amministratrici del territorio marsicano. Si lavora ad un protocollo condiviso affinché le vittime non siano più tali.
“La notizia del ritrovamento del corpo senza vita di Giulia, studentessa 22enne gettata via in un burrone, dopo aver subito una vera e propria aggressione e una violenza cieca, ha fatto sprofondare nello sconforto ancora una volta la nostra coscienza, il nostro essere donne oggi e il nostro essere mamme, nonne, sorelle e cittadine che vivono in una società che ancora presenta troppi coni d’ombra”. Si esprime così la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Avezzano, Concetta Balsorio, sul terribile accaduto che ha visto oggi stesso la fine della fuga dell’unico accusato dell’omicidio della giovane ragazza, conclusasi dopo sette giorni. “Siamo stanche di essere costantemente indignate. – aggiunge la Balsorio – Oggi, parlo prima da donna e poi da amministratrice della città e da coordinatrice di un organo importantissimo per la vita attiva dell’universo femminile nella comunità, quale la CPO. Purtroppo, come un copione logoro e stantio, già visto e vissuto, ancora una volta da un lato c’è la vittima e, dall’altro, il verbo del possesso e della cieca prepotenza. Non si può morire così a 20 anni, come non si può morire in questo modo barbaro e atroce a nessuna età. In qualità di presidente della Commissione Pari Opportunità, lo scorso anno, ho promosso assieme alle mie colleghe la costituzione del gruppo di lavoro ‘Donne sul territorio’, che raggruppa tutte le donne amministratrici della Marsica. L’intento era quello di dare un segnale forte, coeso e univoco della presenza femminile nelle nostre comunità. Abbiamo dato vita, a novembre 2022, ad una grande manifestazione di piazza, alla quale hanno partecipato tantissimi studenti delle scuole. Durante il corteo per il rafforzamento della lotta alla violenza sulle donne, ci fu anche la proiezione dei video-messaggi della regista e scrittrice Cristian Comencini e dell’attrice Rocìo Munoz Morales. La storia di Giulia, però, ci rammenta che i numeri (ad oggi già 105 vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno) non bastano ancora per far tacere il sonno della ragione che genera mostri. Giulia era una giovane donna genuina, intelligente, attiva e sorridente e stava iniziando proprio adesso ad amare anche il suo futuro, che stava costruendo passo dopo passo con forza e determinazione. Come Commissione Pari Opportunità, anche noi ci uniamo alla proposta di consegnare la laurea post mortem in Ingegneria Biomedica alla sua famiglia. Tra una manciata di giorni, sarà nuovamente il 25 novembre, Giornata internazionale per la lotta contro ogni forma di violenza e abuso sulle donne; quest’anno vorrei evitare l’ecatombe dei numeri e concentrarmi sul ribadire la necessità di norme più stringenti e sicure e sul capovolgere le storie di violenza, chiedendo alla società di esserci, stando accanto a chi ancora soffre ed è piegata dalla gabbia dei maltrattamenti. Quest’anno, come amministrazione stiamo promuovendo iniziative che lavorano proprio sull’intelligenza emotiva e sulla capacità anche culturale delle persone di gestire il rapporto con sé e con l’altro sesso, riconoscendo l’importanza delle relazioni sane e individuando gli avvicinamenti a rischio. In questa direzione, vanno i discorsi pronunciati al Teatro dei Marsi dallo psichiatra Crepet e dal professore e filosofo Galimberti. Parole piene, rivoluzionarie, scomode e toccanti perché rivolte a giovani e genitori, A livello marsicano, si sta riscrivendo un protocollo per la tutela della donna vittima di violenze, che vede impegnato in prima linea anche il Comune di Avezzano. Non sarà solo, accanto a lui la rete dei consultori della Marsica, la Asl 1, le forze dell’ordine e di polizia e tutte le associazioni correlate. Convocherò quanto prima a Palazzo di città le donne amministratrici marsicane per essere parte attiva nella stesura del nuovo protocollo. Dall’ambito sanitario a quello legale, dall’aspetto del volontariato a quello della pubblica amministrazione: tutti dobbiamo fare la nostra parte per capovolgere gli ultimi capitoli crudeli delle storie di odio e prevaricazione. Non basta dirlo, occorre farlo e noi, tutti insieme, lo faremo”.