FIGC: Inaugurato il Centro Federale Territoriale a Castel di Sangro

Al via le attività nel primo Centro Federale Territoriale in Abruzzo avviato dalla FIGC e dal Settore Giovanile e Scolastico. Lo stadio “Teofilo Patini” di Castel di Sangro è il primo polo di eccellenza per la formazione tecnico-sportiva di giovani calciatori e calciatrici di età compresa tra i 12 e i 14 anni, che saranno seguiti da tecnici federali sia sul campo con allenamenti specifici, ma saranno coinvolti anche in Workshop e altre attività.

Con i nuovi CFT, la FIGC conferma il programma approvato nell’ottobre 2015 dal Consiglio federale, che si pone l’ambizioso obiettivo di monitorare i giovani calciatori nel medio-lungo termine, sviluppare un percorso di formazione tecnico-sportiva coordinato, ridurre la dispersione dei talenti, definire un indirizzo formativo ed educativo centrale, contrastare l’abbandono dell’attività sportiva da parte dei giovani.

Il progetto è stato avviato nel 2015 e si svilupperà fino al 2020 con un investimento totale di quasi 9 milioni di euro (e ulteriori 9 milioni l’anno una volta a regime). Al termine del quinquennio è prevista la creazione di 200 Centri Federali Territoriali, 6 di questi in Abruzzo.

Tutti i CFT operativi svolgeranno le attività programmate secondo il format definito dalla Commissione Tecnica Nazionale.

La struttura operativa di ogni singolo Centro si avvale di uno Staff tecnico ed organizzativo composto da: 1 Responsabile Organizzativo, 1 Responsabile Tecnico, 3 allenatori, 1 Preparatore Fisico, 1 Preparatore dei Portieri, 1 Medico, 1 Nutrizionista, 1 Fisioterapista e 1 Psicologo.

Il programma tecnico si svolge con cadenza settimanale (il lunedì, dalle 15.00 alle 17.30) e coinvolge attualmente circa 100 allievi (1 gruppo di 25 ragazzi U13, 2 gruppi di 25 ragazzi U14 e 1 gruppo di 25 ragazze U15 dai 12 anni compiuti) in ogni CFT. I calciatori che prendono parte all’attività sono selezionati dallo staff del CFT tra quelli più promettenti dell’area di riferimento (atleti tesserati per società non professionistiche) ai quali si garantisce un’ulteriore attività formativa di eccellenza parallela a quella svolta con i rispettivi club. Nello specifico, il programma prevede lo sviluppo ed il consolidamento della tecnica individuale, l’applicazione della tecnica nelle situazioni di gioco e la formazione del calciatore ‘pensante’.

Altro obiettivo della Figc è l’organizzazione di incontri di accoglienza, formazione e informazione con genitori/ragazzi e componenti territoriali (arbitri, società e loro tecnici/dirigenti, workshop, etc.).

Dopo la cerimonia di inaugurazione con l’avvio dell’allenamento dei ragazzi, sotto la guida attenta del Responsabile Tecnico Marco Maestripieri, c’è stata la conferenza stampa presso il Teatro Comunale “F.Tosti”, dove  sono stati illustrati i progetti del Cft di Castel di Sangro, con la partecipazione di Gabriele Gravina (Consigliere Federale Figc), Piero Di Cristinzi (Componente Consiglio Direttivo SGS-FIGC), Daniele Ortolano (Presidente CR LND Abruzzo), Angelo Caruso (Sindaco di Castel di Sangro), Emidio Sabatini (Coordinatore FIGC SGS Abruzzo), Gianfranco Piano (Coordinatore FIGC SGS Molise).

«La Figc – afferma il Coordinatore Federale Figc–Sgs Abruzzo, Emidio Sabatini – partendo dall’analisi delle proficue esperienze sviluppate dalle principali Federazioni europee, in particolare quella tedesca, ha avviato questo importante progetto che sicuramente darà buoni frutti per quanto riguarda la nascita e lo sviluppo dei giovani talenti in ambito calcistico. I Centri Federali Territoriali saranno fondamentali per lo sviluppo dei giovani talenti di cui la nostra regione è già ricchissima. I programmi di allenamento nei Centri Federali Territoriali sono stati studiati per sviluppare le capacità tecniche dei giovani calciatori e delle giovani calciatrici. Non sarà però tralasciato l’aspetto ludico, importantissimo per l’apprendimento. Tra gli obiettivi che saranno conseguiti c’è lo sviluppo e il consolidamento della tecnica individuale e l’applicazione della tecnica nelle situazioni di gioco. I giovani impareranno le caratteristiche di ogni ruolo, tutto questo attraverso la cultura del lavoro e del rispetto. Solo con questi presupposti si possono formare atleti e calciatori».

 

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Redazione - Il Faro 24

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