Lunghe file a Roma davanti al Banco dei Pegni. Sono i nuovi poveri del coronavirus, piccoli artigiani, commenrcianti, badanti, manovali, che vendono i ricordi di una vita per pagare la bolletta della luce e del gas.
Una fila silenziosa, resa meno imbarazzante dalle mascherine che coprono il viso e che nascondo l’umiliazione. Mentre c’è chi si riempie la bocca di soldi che non arriveranno mai, c’è chi è costretto a dare via la fede, le catenine delle comunioni, il bracciale della nonna per continuare a sopravvivere. “Il cibo può fornirlo la Caritas, ma le bollette non te le paga nessuno”. Ha scritto bene il quotidiano 7Colli, stamane: fila alla Caritas, fila all’Inps, fila al Banco dei Pegni. La prossima sarà quella più pericolosa. Non scherzate con la fila del popolo che ha fame. Prima o poi, arriva.