GENOVA – QUANDO I CONTI SI FANNO SEMPRE SOLO DOPO LA CATASTROFE

Il viadotto Polcevera dell’autostrada A10 attraversa l’omonimo torrente, a Genova, fra i quartieri di Sampierdarena e Corigliano.  Progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi,  il ponte fu costruito fra il 1963  e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua.  È, per tale motivo, anche detto ponte Morandi o ponte delle Condotte.Riccardo Morandi impiegò per il viadotto sul Polcevera la stessa struttura a cavalletti bilanciati che aveva utilizzato pochi anni prima per la costruzione del Ponte General Rafael Urdaneta sul lago di Maracalbo in Venezuela  (poi parzialmente crollato nel 1964 per via dell’urto con una petroliera), e per la quale era divenuto famoso. Le forme delle pile a telaio intrecciato erano infatti viste nei primi anni sessanta come nuova e razionale forma strutturale destinata ad affermarsi.Durante la costruzione i costi aumentarono notevolmente rispetto a quanto preventivato. Il 1º marzo 1964 la Domenica del Corriere pubblicava un disegno del viadotto sul Polcevera, con il titolo “Genova risolve il problema del traffico”. Il viadotto Polcevera venne completato il 31 luglio 1967 e venne inaugurato il 4 settembre alla presenza del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. Il ponte fu soggetto a interventi di risanamento sin dagli anni settanta per via della fessurazione e del degrado del calcestruzzo e del creep dell’impalcato. Inoltre, per via di un’errata valutazione degli effetti di viscosità del calcestruzzo, che causò spostamenti differiti delle strutture dell’impalcato diversi da quelli previsti in fase progettuale, il piano viario del ponte si presentava con molteplici alti e bassi anziché orizzontale. Solo negli anni ottanta ripetute correzioni di livelletta portarono il piano viario a condizioni accettabili di semi-orizzontalità. Verso il 1990 i cavi di sospensione del ponte vennero rimpiazzati con nuovi cavi affiancati agli stralli originari, la cui precompressione aveva avuto effetti solo modesti.Il viadotto era ormai considerato obsoleto anche dal punto di vista della portata di traffico. Secondo lo studio della società autostrade sulla gronda di Genova,  del 2009, il ponte portava 25,5 milioni di transiti l’anno, con un traffico quadruplicato negli ultimi 30 anni e “destinato a crescere, anche in assenza di intervento, di un ulteriore 30% nei prossimi 30 anni”. Lo studio sottolineava come il volume del traffico, con code quotidiane alle ore di punta all’estremità per l’innesto sull’autostrada Serravalle, producesse “un intenso degrado della struttura sottoposta ad ingenti sollecitazioni”, con la necessità di una continua manutenzione. Fra gli ultimi interventi, nel 2014 alcuni lavori “di routine” da parte della Società Autostrade,  e nel 2016 alcune opere di messa in sicurezza per il rifacimento di tutte le strutture in calcestruzzo e la sostituzione delle barriere bordo-ponte in entrambe le direzioni di marcia.I notevoli costi della continua manutenzione straordinaria del ponte avevano portato l’ingegner Antonio Brencich, nel 2016, a sostenere che “tra non molti anni i costi di manutenzione supereranno i costi di ricostruzione del ponte: a quel punto sarà giunto il momento di demolire il ponte e ricostruirlo.” Tale demolizione avrebbe potuto coincidere con la costruzione della nuova gronda di Genova. Il 3 maggio 2018 la società autostradecomunicava che era presente un appalto in scadenza l’11 giugno di 20 159 000 euro  per l’adeguamento strutturale del viadotto.  Il ponte ha una lunghezza di 1 182 metri, è largo 18 metri, ha un’altezza al piano stradale di 45 metri e tre piloni in cemento armato che raggiungono i 90 metri di altezza; la luce massima è di 210 metri. Si tratta di un ponte a trave strallata, dove gli elementi verticali sono cavalletti costituiti da due V sovrapposte: una ha il compito di allargare la zona centrale ove appoggia la trave strallata, mentre l’altra, rovesciata, sostiene i tiranti superiori. Ogni tirante è composto da 352 trefoli, a cui ne furono aggiunti altri 112 per la precompressione del calcestruzzo. Il ponte costituisce una struttura strategica per il collegamento della penisola italiana con Francia e Spagna, oltre ad essere il principale asse stradale tra Genova,  il porto di Voltri, l’Areoporto di Genova e le aree industriali del Ponente.Alle ore 11:50 del 14 agosto 2018, durante un violento temporale, una parte del ponte che sovrasta la zona fluviale e industriale di Sampierdarena,  lunga circa 200 metri, è crollata insieme a uno dei tre piloni che costituiscono il ponte stesso. Si stimano 35 vittime e numerosi feriti.

Riccardo Morandi (Roma1º settembre 1902 – Roma25 dicembre 1989) è stato un ingegnere italiano.

Ha iniziato la sua attività in Calabria, sullo scorcio degli anni venti, con la progettazione di strutture in cemento armato per il recupero di edifici di pregio (principalmente chiese) che riportavano ancora i danni del terremoto del 1908. Tornò poi a Roma continuando lo studio o la soluzione dei problemi tecnici connessi a questo tipo di struttura (allora nuova per l’Italia), ricca di promesse e di avvenire. Due dei suoi ponti, Maracaibo (Venezuela) e Genova (Italia) sono parzialmente crollati causando numerose vittime e feriti.

Redazione - Il Faro 24

Share
Published by
Redazione - Il Faro 24