In occasione della ricorrenza di Sant’Antonio Abate, a gennaio, nel territorio abruzzese ed in particolare in provincia di Chieti e Teramo si preparano dei dolcetti farciti particolari a forma di uccelli che richiamano le gesta del santo protettore degli animali.
Gli uccelletti di Sant’Antonio, che hanno decorazioni diverse a seconda dell’abilità di chi li prepara, una volta venivano regalati ai gruppi di cantori che giravano per le strade dei paesi, rappresentando teatralmente la vita e le tentazioni del Santo; in molte località questa tradizione vive ancora oggi.
La loro preparazione prevede l’utilizzo di farina, vino bianco, olio di semi di girasole, zucchero e lievito per dolci per la pasta; marmellata di uva nera, cacao amaro, rhum, cannella in polvere, la buccia di un mandarino tagliata a pezzetti molto piccoli, mandorle pelate tostate e tritate e cioccolato fondente per la farcitura.
Per l’impasto si versa l’olio, lo zucchero ed il vino in pentolino, portando a bollore, quindi si toglie dal fuoco e si versa il lievito; quindi si amalgama velocemente fin quando si formerà uno strato di schiuma.
Il composto viene ora versato in una terrina con la farina, prima girando con un cucchiaio, poi impastando con le mani fin quando comincia a solidificarsi, quindi si stende e si taglia con una rotella dentata formando dei riquadri.
In un angolo del riquadro si mette un po’ di farcitura poi si arrotola la pasta piegandola ad S; con un coltello appuntito si “disegnano” delle piume sulla superficie della pasta, schiacciando con due dita le parti terminali facendo più grande la coda e piccolo e appuntito il becco.
Gli uccelletti, infine, vengono messi a cuocere in forno a circa 175° per 10-15 minuti ed appena le code e la pancia prenderanno un certo colorito saranno pronti, ma prima di metterli in tavolo a volte si mette un granello di cioccolato al posto degli occhi.
( Cicchetti Ivan )