Una situazione allarmante è emersa dalle carte, secondo l’associazione, soprattutto per il fatto che l’Istituto nazionale di fisica nucleare omise, di dire, ai Ministeri e all’Ispra che esistono le captazioni idropotabili che avrebbero reso incompatibile l’esperimento sulla base dei divieti dell’art.94 del testo unico dell’ambiente. Così il Forum H2O:
“Questo rappresenta uno dei tantissimi aspetti inquietanti che emerge dalla lettura delle carte che oggi la Mobilitazione per l’Acqua del Gran Sasso mette a disposizione di tutti in una vera e propria operazione trasparenza dopo un laborioso e lungo accesso agli atti ai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, Dalla lettura delle carte in sintesi emerge una deficitaria analisi del contesto e una totale assenza di quella dei vincoli omettendo di dichiarare che:
1)sono presenti grandissime captazioni idropotabili che riforniscono centinaia di migliaia di persone, con conseguente impossibilità per gli enti di far valere il divieto di stoccaggio di sostanze radioattive attorno ai punti di prelievo come dettato dall’Art.94 del Testo Unico dell’Ambiente (anche se la Regione Abruzzo nel suo parere avrebbe dovuto sollevare la questione conoscendo la situazione meglio dei ministeri);
2)l’area è un Parco Nazionale;
3)l’area è Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale ed è quindi indispensabile una Valutazione di Incidenza Ambientale ex D.P.R.357/1997, tenendo conto che sono previsti anche possibili scarichi di liquido;
4)i laboratori sono classificati quale Impianto a Rischio di Incidente Rilevante, soggetto a piani di sicurezza stringenti.”
( Cicchetti Ivan )