Conferenza stampa del sindaco di Sulmona con WWF, Legambiente e Italia Nostra: «Appello a tutti gli abruzzesi per la partecipazione alla sfilata NO SNAM del 21 a Sulmona».
Illustrati alcuni primi contenuti del ricorso al TAR delle associazioni contro la centrale.
Un fermo no alla centrale di compressione e al metanodotto che SNAM vorrebbe realizzare in zona sismica 1 nonostante l’opposizione di cittadini e istituzioni, e insieme un appello rivolto a tutti gli abruzzesi per la partecipazione alla manifestazione “No SNAM – No Gasdotto, No Centrale, Stop HUB del gas” in programma sabato 21 aprile dalle 15 a Sulmona: questi i concetti ribaditi oggi in una conferenza stampa dal sindaco di Sulmona Annamaria Casini insieme ai responsabili regionali di WWF, Legambiente e Italia Nostra. Il primo cittadino ha ribadito ancora una volta la necessità di far sentire la voce di tutti gli abruzzesi e ha sottolineato l’importanza della mobilitazione, alla quale hanno aderito e stanno aderendo in tantissimi, per una difesa collegiale di un territorio ancora una volta minacciato da interessi del tutto estranei a quelli della collettività.
Il presidente regionale di Italia Nostra, Mimmo Valente, nel confermare la convinta adesione alla sfilata del 21, ha annunciato che anche la sua organizzazione sta valutando l’opportunità di rivolgersi alla magistratura amministrativa contro il decreto governativo favorevole al contestatissimo impianto di Sulmona.
Il delegato Abruzzo del WWF Luciano Di Tizio e il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco hanno invece illustrato alcune delle tante criticità sulle quali sta lavorando l’avv. Francesco Paolo Febbo per la stesura del ricorso al TAR che le due associazioni presenteranno entro la metà di maggio. Tra queste sono state evidenziate:
Una serie di ragioni che avrebbero dovuto spingere il governo a una maggiore cautela e comunque a una maggiore considerazione dell’opposizione che migliaia di cittadini e le istituzioni locali a ogni livello ribadiscono da anni. Ancora di più un governo che ha approvato il decreto in questi giorni, dopo le elezioni, quando era rimasto in carica unicamente per l’ordinaria amministrazione. Certamente non è invece una questione ordinaria un progetto di così ampia portata contro il quale in più regioni l’opposizione è totale e convinta.