I PENSIONATI PAGHERANNO IL REDDITO DI CITTADINANZA: I GIOVANI DEL PD DI AVEZZANO FANNO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

L’INPS ha iniziato a inviare ai pensionati una lettera in cui comunica il ricalcolo degli assegni pensionistici a partire dal 1° gennaio 2019. La causa diretta è da attribuire alla Legge n. 145/2018, articolo  1, comma 260. Gli importi maggiormente toccati saranno quelli più alti, mentre chi percepisce 1.200 euro netti, avrà variazioni nulle. La modifica è stata dunque approvata con l’ultima Legge di Bilancio. Ciò significa che per i mesi di gennaio, febbraio e marzo gli assegni pensionistici sono stati più favorevoli rispetto a come dovevano effettivamente essere e saranno.  Il ricalcolo partirà da aprile, ma sarà retroattivo, pertanto sarà adoperato anche il conguaglio con le relative trattenute sulle prossime rate di pensione.  Ad ogni modo si tratta di un vero e proprio prelievo nelle tasche dei pensionati che di fatto si troveranno l’assegno ridotto dalla sera alla mattina.

E su questo punto non si può che usare un termine: “confisca “.

Un intervento impositivo irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini, la più debole e indifesa, con buona pace dell’art. 3 della Costituzione che recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge  etc…..”.

Che dire poi a proposito delle date di pagamento delle pensioni, date che non trovano pace? Quando esse cadono nei giorni festivi, vengono pagate nei giorni successivi, in barba a chi ha delle scadenze urgenti come mutui e finanziarie varie, che, invece, pretendono pagamenti tassativi nei giorni precedenti. Non ha importanza: i pensionati chiederanno qualche ulteriore prestito per poter assolvere ai loro contratti. Al contrario, gli impiegati dello Stato o dei privati meritano il pagamento nei giorni precedenti le feste. Altro bel principio di uguaglianza di fronte alla Costituzione!

Eppure di problematiche da affrontare ce ne sono a sufficienza ,senza andare a crearne altre. Abbiamo bisogno di sbloccare cantieri urgentemente ed allora si fa un decreto sblocca cantieri, ma lo si rimanda (forse non era urgente). In un paese che necessita di lavoro si tassano i pensionati, ultimo salvadanaio delle famiglie, ma non per immettere i giovani nel mondo del lavoro. E sulle altre questioni? La parola d’ordine è rimandare. Esempio lampante è la cosiddetta Via della Seta. Si firma, ma non si prendono decisioni, un po’ come la TAV. Solo che la Via della Seta è importante per l’Abruzzo come piattaforma logistica.  Si tratta della trasversalità (Barcellona – Civitavecchia  –   Pescara – Ortona – Vasto – Ploce) intesa come rete di itinerari intermodali tra porti delle due sponde dei mari Adriatico e Tirreno. La ZES (Zona Economica Speciale) trasversale, collegata alla Via della Seta, potrebbe finalmente dare un impulso all’adeguamento dei tracciati ferroviari rimasti ancora a binario unico, eliminando il traffico esclusivo dell’autostrada (il cui aumento si rimanda a data da destinarsi) e delle strade con i loro problemi di sicurezza e di inquinamento. Non dimentichiamo poi che due Interporti (Avezzano e Manoppello) attendono ancora di essere utilizzati in modo appropriato.

Questo modello di firmare un accordo e rimandare le decisioni  si diffonde sempre di più, coinvolgendo non solo i Governi centrali, ma anche le amministrazioni locali.  E’ la via più semplice e disimpegnata per non guardare realtà che vivono ormai da tempo nell’inerzia,  che muoiono  nell’attesa che si affacci qualcuno nello scenario politico  capace di smuoverle e avviarle in prospettive più ampie e durature, capaci finalmente di ridare fiducia e speranza a chi ormai non ne ha più (i cittadini).  Ad Avezzano per esempio un Urban Center, che si sostituisce al lavoro dei consiglieri, nasce da un coacervo di associazioni per dare idee e risolvere problemi. Staremo a vedere quando risolveranno il problema della pista ciclabile e della dislocazione del Mercato in attesa anche di veder partorire qualche idea per la città che non sia il semaforo con videocamera in Via XX Settembre, che sta falcidiando gli ignari automobilisti, il cui scopo non è la sicurezza dei pedoni (che non ci sono) ma solo fare cassa al Comune.

Redazione - Il Faro 24

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