Il Consiglio Direttivo e la Comunità del Parco della Majella rispondono agli attacchi della USB su gestione area protetta e lavoratori del Parco

 

I Consiglieri del Direttivo dell’Ente Parco Nazionale della Majella sono venuti a conoscenza del “gratuito” attacco che la USB ha rivolto all’Ente, tramite un comunicato riportato su ilgerme.it , e successivamente su alcune emittenti televisive locali, che rappresenta inesattezze strumentali e descrive una situazione gestionale assolutamente lontana dal vero, e men che meno prossima all’illegittimità.

Il Direttore Oremo Di Nino, dirigente della pubblica amministrazione di comprovata esperienza, che sta per terminare il suo incarico, conferitogli mediante convenzione con il Parco Regionale Sirente Velino, senza che questo abbia comportato, per altro, alcun aumento sulla propria retribuzione e, dunque, con significativi risparmi da parte dell’Ente, ha coordinato l’Ente in esito a una deliberazione presidenziale ratificata ed approvata proprio in ossequio all’attività di vigilanza del MATTM richiamata dal comunicato. Attività di vigilanza che è sempre stata pienamente rispettata, mediante l’invio di tutte le deliberazioni di Consiglio Direttivo e di tutti gli atti fondamentali che al competente ministero devono essere sottoposti, compreso quello della scelta della terna per la nomina del nuovo direttore.

Appare sorprendente inoltre come proprio l’USB, che crediamo sia a conoscenza delle normative vigenti circa l’organizzazione del lavoro anche se non firmataria dell’ultimo contratto nazionale, possa esprimersi, come ha fatto, relativamente ai concorsi interni per l’affidamento triennale dell’incarico di “responsabile di Servizio”, riferendosi al Servizio Amministrativo ed al Servizio Naturalistico e Scientifico, appellando la procedura come “totalmente irregolare”, dal momento che tale procedura prevedeva modalità di selezione espressamente riportate negli Avvisi, con punteggi di range predefiniti sia per quanto riguarda i titoli di studio post lauream, con possesso di pubblicazioni scientifiche (per il Servizio Naturalistico-Scientifico), sia sulla valutazione della performance (per entrambi i servizi): tre parametri, dunque, la cui valutazione è stata condotta in totale trasparenza e secondo criteri oggettivi. Cosa ben diversa rispetto a quanto accaduto in passato, allorquando la precedente Direzione aveva nominato il Responsabile del Servizio su base esclusivamente discrezionale, senza alcuna procedura di selezione.

Rilevano, per altro, i Consiglieri del Direttivo, pur senza entrare nel merito dell’organizzazione del lavoro, per quelle che sono le competenze e le iniziative discrezionali del Direttore, che l’organizzazione in più uffici sviluppata in questi ultimi anni, con responsabili d’ufficio nominati sulla base di chiare evidenze curriculari e dell’esperienza maturata nel proprio settore (es. ufficio botanico, gestione faunistica, veterinario e zootecnia, gestione forestale, promozione, SIT informatica ed educazione ambientale, stampa marketing e commerciale, promozione e turismo ecc.) abbia determinato un positivo effetto di decentramento di funzioni e di valorizzazione dei diversi profili professionali, al contrario dello schema organizzativo ereditato dalla precedente gestione, caratterizzato da una struttura verticistica che, nei fatti, investiva un solo dipendente della facoltà di riferire al precedente direttore di tutte le attività condotte dai diversi profili professionali.

Inoltre, sulla presunta “sottrazione del ruolo dell’ufficio competente per i Procedimenti Disciplinari assegnato all’ufficio legale”, è solo il caso di sottolineare che, ricordando la normativa di settore, il testo della 394/1991 attualmente in vigore prevede che “Il direttore del parco è nominato, con decreto, dal Ministro dell’ambiente, scelto in una rosa di tre candidati proposti dal consiglio direttivo tra soggetti iscritti ad un albo di idonei all’esercizio dell’attività di direttore di parco istituito presso il Ministero dell’ambiente, al quale si accede mediante procedura concorsuale per titoli”. Il Direttore, dunque, doveva solo verificare, per le istanze pervenute, i requisiti previsti dalla legge, ovvero l’iscrizione all’Albo dei Direttori di Parco, senza fare alcuna valutazione di merito sui candidati, cosa che, invece, è legittimata a fare il Consiglio Direttivo. Non si comprende, dunque, l’allarmismo relativo alla presunta “rimozione del Rup adibito alle procedure concorsuali per la nomina della terna da inviare al ministero”, in un momento in cui, tra l’altro, la procedura è stata già conclusa e la terna legittimamente individuata dal Consiglio Direttivo inviata al Ministro per la nomina del caso.

Inoltre, sulla presunta “sulla soppressione dell’ufficio legale dell’ente”, è solo il caso di sottolineare che questa iniziativa della Direzione uscente mette ordine in un’annosa questione: infatti l’Ente Parco della Majella non ha nel proprio organico un legale, iscritto al relativo Albo, e dunque non può avere un ufficio legale che costituisca un’unità organica autonoma, poiché non ha un dipendente in possesso del titolo abilitativo all’esercizio professionale.  E ancora, forse vale la pena ricordare come, proprio in conseguenza di ciò, l’Ente abbia, negli anni precedenti, sborsato decine e decine di migliaia di euro per incarichi professionali esterni, per altro, ora, con la Direzione Di Nino, notevolmente ridotti grazie al ricorso all’Avvocatura dello Stato.

E non si comprende, in generale, la definizione di “gestione alla completa deriva” riferita ad un Ente che, pur in un periodo di transizione, vede un Consiglio Direttivo pienamente attivo nelle sue funzioni e, soprattutto, un gruppo di dipendenti ben consapevoli dell’importanza del proprio ruolo nel condurre l’ambiziosa missione della tutela ambientale dei territori della Majella.

 

Il Vice Presidente vicario Claudio D’Emilio e gli altri componenti il Direttivo, dopo aver proceduto alla nomina del Dott. Luciano Di Martino, biologo di consolidato profilo curriculare e di significativa esperienza in progetti di conservazione anche di carattere internazionale, quale Direttore facente funzioni per i prossimi tre mesi, per la gestione delle attività ordinarie dell’Ente, sono infatti in costante contatto con la direzione competente del Ministero dell’Ambiente, sia per procedere correttamente e al più presto alla nomina del nuovo Direttore, sia per portare avanti l’ambizioso progetto di aggiornamento del Piano per il Parco, con importanti adattamenti pianificatori che mirano, per esempio con il significativo aumento percentuale delle zone A del Parco, e con la semplificazione burocratica necessaria invece a non appesantire ulteriormente la già difficile condizione dei centri abitati delle zone montane, ad avere in breve tempo un nuovo strumento di pianificazione, primo in Italia ad essere aggiornato mentre, tra l’altro, sono numerosi i parchi che non lo hanno ancora adottato per la prima volta e, in rapida successione, l’approvazione del Regolamento del Parco coerente con il nuovo Piano.

Un lavoro intenso, fatto di conoscenza del territorio, del necessario impulso politico e della imprescindibile competenza tecnica di cui il personale del Parco è dotato, e che darà risultati concreti per la tutela della più importante area di espansione dell’areale dell’Orso bruno marsicano, per una delle più note aree di studio ed innovazione gestionale per il Lupo, per gli importanti progetti europei in corso sulla conservazione della flora, per la valorizzazione e l’immagine della terra in cui da sempre uomo e natura si incontrano in modo armonico e di paesi che esprimono ancora l’autenticità e l’esclusività della Majella Madre.

 

Redazione - Il Faro 24

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