1 Settembre 2018 (Inizio dell’Autunno meteorologico). Con il presente editoriale pongo i miei chiarimenti su quanto scrissi e riferii negli scorsi anni, soprattutto tramite articoli meteo di approfondimenti e interviste radio-televisive: dunque, si parla, parlo e scrivo, da appassionato della Meteo, dell’alterazione della Corrente del Golfo, ovvero del suo abbassamento di latitudine e del suo rallentamento, non del suo blocco. In questo modo, il riscaldamento globale, altera anche e soprattutto le correnti oceaniche facenti parte della circolazione termoalina. In poche parole se la Corrente del Golfo si modifica a causa degli ultimi scioglimenti dei ghiacci artici, rallenta e, come dicevo, si abbassa, con ciò non può più smistare acque più calde verso Nord e più fredde verso Sud, cosicché, il raffreddamento in particolare del Nord Atlantico, pur esistendo una ciclicità degli eventi atmosferici e/o naturali già avuta in passato, risulta sempre più frequentemente più freddo della norma, specie in superficie. È chiaro che, a questo punto, mediante il riversamento di acque più dolci e fredde dallo scioglimento della calotta del Polo Nord, la Corrente del Golfo, ad esempio, rallenta, non smista più la temperatura esatta e la salinità esatta o non rimette più in equilibrio queste ultime riguardanti le acque sia in profondità che in superficie e l’Atlantico settentrionale, in base agli ultimi dati, come sta tuttora accadendo, tende a divenire molto freddo e si registra un’anomalia negativa di temperatura delle acque superficiali misurata dalle boe oceaniche (SSTA), raffreddamento che ha maggiore frequenza rispetto al passato. Tutto ciò va a riflettersi anche sulla circolazione dell’aria o dell’atmosfera essendo reciprocamente condizionate (aria/mare, aria/oceano), quindi la influenza sia positivamente ma soprattutto negativamente. Ecco, in breve, come il riscaldamento globale possa/potrebbe essere indice di un’alterazione della ciclicità climatica con lo scaturire anche di un cambiamento climatico (quello attuale) di origine antropica all’interno di tutti i mutamenti sia climatici che naturali, i quali sia per cause naturali che per cause astronomiche etc… hanno indotto e indussero ad evidenti mutamenti del nostro ecosistema e di tutto il nostro pianeta: un altro esempio lampante che invece è attuale, potrebbe essere il drastico calo dell’attività solare, il quale potrebbe portare a un alleviamento del surriscaldamento del pianeta; crediamo, tuttavia, che non riuscirebbe comunque a sovrastarlo completamente o del tutto perché gli effetti della bassa attività solare sul clima del pianeta si verificherebbero a lungo termine, nonché visto e considerando l’eccessiva quantità di CO2 (anidride carbonica nell’aria) che si sta cercando di diminuire con i migliori mezzi e le geniali idee e strategie. Un’alterazione, ripeto, secondo me non è una “tropicalizzazione” e nemmeno addirittura un riscaldamento eccessivo del pianeta, ma uno stravolgimento dato da un maggiore effetto serra e rappresenta un’estremizzazione dei fenomeni atmosferici già avuti in passato e un consequenziale aumento di frequenza e di intensità di questi ultimi e anche al di fuori del periodo stagionale in cui si verificano: ondate di siccità, ondate di calore intense d’Estate e di improvviso gelo d’Inverno che causano eventi nevosi estremi con episodi a volte valanghivi ed in particolare modo tardive, ondate d’aria mite fuori stagione, nevicate e nubifragi anche in aree geografiche ove il sistema climatico non lo prevede (ad esempio aree Subtropicali), Tornado o trombe d’aria e trombe marine più intense e numerose nelle zone esposte o soggette, nubifragi o nubifragi lampo (flash flood), eventi alluvionali, fioriture anticipate, attività elettrica dei temporali o fulminazioni in aumento rispetto al passato, perturbazioni più intense rispetto al passato, superfici marine più calde specie nelle nostre medie latitudini etc… Tutto ciò che è sopra osservato, riporta addirittura o rappresenta quanto, il riscaldamento globale e la cosiddetta “febbre del pianeta”, non sia o potrebbe essere sempre indice di aumento di temperatura che purtroppo si registra durante gli ultimi decenni in molte aree geografiche del mondo, però anche del fenomeno opposto, ossia di un lento raffreddamento e di un’alterazione nonché di un’estensione dei ghiacci artici che di solito non avviene in maniera anomala ma, con l’alterazione dovuta al “global warming” che è data non solo da quanto spiegato ma da un aumento dell’acidità delle acque oceaniche e dei mari a causa dei gas inquinanti o ad effetto serra (ottimi gli interventi per poterli ridurre), può anche presentarsi irregolare e particolarmente in grado di estendersi in aree polari interessate e in altre no. A conclusione di tutto questo, solamente, (unico fattore in una moltitudine di cause scatenanti), se la Corrente del Golfo si bloccasse completamente, non rallentasse e si abbassasse, si avrebbe, in un arco di tempo avanzato, una vera e propria glaciazione, soprattutto nel nostro emisfero settentrionale o boreale.