IL TRIANGOLO DELL’ADRIATICO – ERA IL 1978, MOLTE LE SEGNALAZIONI DI AVVISTAMENTI UFO, IL MISTERO RESTA TALE

Era l’anno 1978, un anno particolare, denso di avvenimenti, anche storici, è l’anno delle Brigate Rosse e dell’uccisione di Aldo Moro, è l’anno delle dimissioni di Leone da Presidente della Repubblica e di Pertini, il “partigiano come presidente”. Ma è anche un anno con tre papi, a causa del pontificato lampo di Papa Luciani. In Abruzzo il 1978 si fa ricordare per l’onda anomala che investì la nostra regione e, soprattutto, per i fatti che presero il via nella notte tra il 14 e il 15 ottobre. Fenomeni strani, incosueti, non naturali, che resero la terra d’Abruzzo, la terra degli UFO. Lungo le nostre coste la notte del 14 ottobre è una notte come le altre, i pescherecci sono in mare per riportare il pesce, la Capitaneria di Porto svolge il suo lavoro pattugliando le coste senza prospettive di grosse sorprese. Una serie di fenomeni, naturali e forse non, iniziano ad essere segnalati lungo la costa, in particolare nel tratto tra Ortona e San Benedetto. Numerose colonne d’acqua che si sollevano dall’Adriatico senza apparente motivo, macchie nere e luci violacee al loro interno. Secondo alcuni le colonne raggiungono l’altezza di venti metri e lasciano attorno tutto un ribollire delle acque. A Martinsicuro vengono avvistati corpi luminosi librarsi sul mare. Ovunque le bussole impazziscono, mandando le barche fuori rotta, e la nebbia scende all’improvviso in modo sinistro, come nel classico “The Fog” di Carpenter. I testimoni sono decine, fenomeni strani accadono anche, nello stesso momento, sul Gran Sasso. A Pietracamela, un borgo in provincia di Teramo, arroccato alle pendici della montagna, c’è una centrale elettrica, la Centrale Elettrica Ferri. Gli operai che vi fanno servizio di notte vedono un oggetto luminoso arancione stazionare sopra lo stabilimento, mandando in tilt una serie di macchinari, tra cui un alternatore dismesso, e bloccando di fatto l’attività della centrale, tanto che nei giorni successivi saranno necessarie una serie di riparazioni. Lo chiamano “Triangolo dell’Adriatico”, ispirandosi al celebre Triangolo delle Bermuda, il fazzoletto di Oceano Atlantico dove navi e aerei spariscono. Ma quella notte non c’è spazio solo per il mistero, avviene anche una tragedia. Vittorio e Gianfranco De Fulgentiis sono due marinai esperti di Martinsicuro e quella notte sono in mare al largo di San Benedetto, sul loro peschereccio “Francesco Padre”. L’imbarcazione naufraga, forse proprio in seguito agli strani fenomeni e i due perdono la vita. Si disse che, quando vennero ripescati, uno dei due avesse ancora stampata in volto un’espressione di terrore e nessuna traccia d’acqua nei polmoni. Le segnalazioni alle forze dell’ordine sono molteplici, i centralini impazziscono e Pescara diventa per qualche giorno l’obiettivo di mezzo mondo mediatico; arrivano troupe da tutto il mondo, si ricorda un’interminabile diretta di Emilio Fede, allora  ancora in Rai. Il caso fu  trattato anche dal programma di misteri “Voyager”. La notte ha finalmente fine e iniziano le indagini, molto accurate, della Capitaneria di Porto, che porteranno ad un ulteriore fatto misterioso. La notte del 9 novembre, la vedetta CP2018 si trova a largo di Silvi Marina quando di nuovo le strumentazioni impazziscono e le comunicazioni radio si fanno disturbate, nuove luci appaiono agli occhi allenati e attendibili degli ufficiali, il radar diventa nero. Tra mille difficoltà radio, la base ordina subito di abbandonare la zona.La psicosi si diffonde. I pescatori,  hanno paura a uscire la notte in mare, credono in molti che in mare ci sia una base aliena. Le indagini scientifiche vanno avanti e il responso è inequivocabile: effettivamente dei muri d’acqua alti fino a 8-10 metri viene confermata la presenza, ma si tratta di metano, abbondante nel sottosuolo, fuoriuscito da crepe nei fondali che, misto ad altri gas e fango, si incendia nel violento contatto con l’atmosfera, dando luogo alle luci e ai vari fenomeni collaterali. La vicenda sarebbe quindi una bolla di sapone, luminosa ma priva di misteri. La scienza, forse, mette fine ad un mistero. I fatti dovrebbero dare ragione alla scienza,  i pescatori piano piano tornano alla normalità delle loro vite in mare e presto la maggior parte delle persone dimenticano il tutto. Oramai sono 40 anni, e i piu’ tenaci ancora pensano che non sia stato un evento scientifico, ma un vero e proprio mistero extraterrestre. 

 

 

 

Redazione - Il Faro 24

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