Care cittadine, cari cittadini,
una lettera ci vuole, non fosse altro che per il gusto di poterla scrivere, non fosse altro che per raccontarvi brevemente chi sono e chi sono stato in questi ultimi anni.
Da otto anni ho l’onore e l’onere di ricoprire il ruolo di sindaco di Aielli, un paese che in questo minimo lasso di tempo è salito alla ribalta delle cronache nazionali e internazionali: un exploit imprevedibile ma non certo impossibile, evidentemente.
Serviva, io credo, una visione, dunque del coraggio. Serviva investire sull’arte, la cultura, la scienza: parole che, spesso, nei discorsi politici, restano vuote e prive di senso. Ad Aielli, dati alla mano, queste parole hanno trovato una splendida pienezza, ed ecco che siamo passati da zero a 100mila turisti in un anno, ed ecco che siamo diventanti uno dei simboli più utilizzati per promuovere l’intera Regione Abruzzo.
Ma il turismo poco vale se non si curano l’indotto e l’intorno; ad Aielli, negli ultimi anni, sono nate diverse attività commerciali, bar, B&B, cooperative; ad Aielli, negli ultimi anni, i giovani hanno potuto concretamente pensare di restare in paese, così come gli anziani e i professionisti.
Un lavoro di promozione e di valorizzazione che – ne sono certo – può essere esteso a tutta la Provincia di L’Aquila, un modello che deve essere applicato al nostro straordinario territorio.
Siamo una regione piena di bellezze, alcune conosciute, altre meno. Possiamo rilanciare la nostra economia anche tramite il turismo, in maniera seria e rigorosa.
Io ho deciso di mettermi al servizio di tutto il territorio, convinto di poter replicare ciò che di buono è stato fatto per Aielli.
Non prometto miracoli, non servono miracoli: il nostro territorio deve soltanto essere assecondato nella sua bellezza, nelle sue potenzialità.
Non è facile, non è mai stato facile, ma è certamente possibile.
Con queste poche righe mi rivolgo a tutti, destra e sinistra, ma soprattutto mi rivolgo a coloro che – e siete la maggioranza – non sentono una collocazione definita e in molti casi rinunciano al diritto di voto perché si sentono lontani dalle proposte presentate.
Andate a votare, è un vostro diritto.
Fatelo con coscienza pensando, per una volta, a ciò che già è stato fatto; votate i fatti e non le parole.
Fatelo per l’Abruzzo.
In fede,
Enzo Di Natale