Il terremoto che, nei giorni scorsi, ha coinvolto gli scenari di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto ha, inevitabilmente, gettato l’intera popolazione in preda allo sconforto. L’intera nazione ha, in questi giorni, posto alle proprie coscienze delle domandi fondamentali:” Come è potuto accadere? C’era un modo per prevenire questa catastrofe?
A tale proposito, nella giornata di ieri, si inseriscono le dichiarazioni del sismologo dell’Ingv Antonio Piersanti:” I terremoti degli ultimi anni hanno portato in sé delle grandi tragedie con un elevato numero di vittime ma- spiega- purtroppo la Terra ci sta dando degli avvertimenti perché in Italia avverranno dei terremoti molto più forti di questo. Abbiamo la certezza che arriveremo a magnitudo 7 che, in quantità di energia, equivale a un fattore +30 rispetto a quello dello sciame sismico dello scorso 24 agosto. Prepariamoci a rivivere allora situazioni geologiche simili a quelle dell’Irpinia (1997) o di Reggio Calabria (1908).”
Come riuscire allora ad affrontare indenni questi eventi? La risposta secca e senza tanti giri di parole ce la lascia ancora Piersanti:” bisogna essere preparati adeguatamente in termini di qualità dell’edificato. Un modello a cui guardare è il Giappone. Un obiettivo difficile da raggiungere – dichiara infine Piersanti – ma è importante puntare verso quella meta”.
Con le sue parole, il sismologo, ci invita a non restare fermi ad aspettare che un nuovo cataclisma ci investa. L’impegno morale che ha chi ci governa, insieme ad ogni singolo cittadino, è quello di agire. Agire in memoria di chi, sul nostro dorsale appenninico, ha martirizzato la propria esistenza. Agire affinché il sacrificio dei nostri cari non resti intrappolato nel fumo di polvere di quelle macerie.
Alex Amiconi