“Caro Checco,
sono ormai passati già due anni da quella mattina sventurata, la tua ultima corsa verso l’inaspettata eterna quiete. Sei andato via a causa di un malore improvviso che ti ha privato in un istante di tutte le forze, della tua sconfinata vitalità di grande sportivo. E solo chi come te ha superato tante salite nella vita, spesso molto impegnative, contiamo abbia affrontato con serenità anche l’ultima, sperando non sia stata troppo dura. Per questo è doveroso da parte nostra rivolgerti un saluto di ringraziamento per il tuo profondo attaccamento; sei stato non solo un infaticabile medico e rugbista, ma anche un appassionato cultore di altre discipline, tutte attività che forgiano con la fatica di ogni giorno il carattere di chi le pratica, imprimendo nelle proprie abitudini l’attitudine al lavoro ed il saper affrontare le difficoltà quotidiane.
Nella nostra compagine resta un enorme vuoto e tu continui a mancarci terribilmente. Ci mancano quella battuta pronta e quello sguardo grintoso, ci mancano i consigli che dispensavi con premura e competenza, ma più di tutto ci mancano la tua presenza e la tua energia; quelle di una persona che sapeva inculcare il senso del “tutto è possibile” semplicemente trascorrendoci qualche momento insieme. Sappiamo che il tempo guarisce le ferite ed allevia il dispiacere, ma stentiamo ancora a credere di non poterti più incontrare senza aver avuto neanche la possibilità di dirti arrivederci.
Un abbraccio da tutti noi”