di Alina Di Mattia
Il video è degno del peggior film horror. Un’attivista dell’Associazione “Essere Animali, racconta l’incubo dei pulcini nel loro primo e tragico giorno di vita.
Ambra si è fatta assumere in una famosa industria italiana produttrice di carne di pollo e munita di una videocamera nascosta, ha realizzato un’inchiesta shock da cui viene fuori una tristissima realtà che dovrebbe far riflettere la maggior parte dei mangiatori di carne.
Centinaia e centinaia di pulcini che nascono artificialmente in aree a temperatura controllata e che, subito dopo l’apertura delle uova, vengono inviati all’interno di una catena di montaggio industriale. Gettati a mucchi sui nastri trasportatori, pigolano impauriti e tentano di respirare. Molti di loro muoiono sugli stessi rulli soffocati da altri pulcini, molti restano incastrati con le zampette nei macchinari.
I piccoli feriti o nati con malformazioni vengono gettati via o meglio, schiacciati vivi in una pressa a due rulli. Spesso restano in agonia per ore prima di essere uccisi. I pulcini sani che cadono dal nastro non vengono raccolti e muoiono calpestati, poiché i ritmi frenetici degli addetti ai lavori non permettono di prestare loro la minima attenzione. Alla fine, quelli selezionati verranno depositati in grandi casse di plastica e spediti ad ingrassare negli allevamenti intensivi, nei quali resteranno per 40 giorni prima di diventare carne di pollo a basso costo, proprio quella che troviamo nei supermercati.
In Italia il consumo di questa carne è di circa 15 kg pro capite all’anno. Per soddisfare la richiesta odierna, ogni anno vengono fatti nascere artificialmente, crescere forzatamente ed uccisi brutalmente 500 milioni di polli. Numeri che dovrebbero farci riflettere.
Con questo articolo non entro nel merito di quanto possa o debba essere etica la scelta di non mangiare carne e di quanto valore abbia la vita di un animale. Io so quanto vale un animale ma non so come spiegarvelo, e per quanto possiamo discuterne non troveremo mai un accordo che possa colmare il divario tra vegetariani, vegani, carnivori e onnivori.
Un punto certo sul quale tutti dovremmo essere d’accordo, se proprio vogliamo continuare a cibarci di esseri viventi, è quello di eliminare dalla propria tavola la carne proveniente dagli allevamenti intensivi.
Tutti gli esseri viventi hanno il sacrosanto diritto a vivere ma se l’uomo, questo essere superiore che si erge a padrone assoluto del mondo, non può elargire tale diritto a chi è semplicemente più debole o indifeso, quanto meno dovrebbe avere pietà di loro.
Non è soltanto una questione di etica, è una questione di valori morali.
Per approfondire
https://www.essereanimali.org