L’Aquila. L’argomento terremoto è da sempre un argomento che fa scaturire dibattiti e confronti dai toni spesso accesi. I temi che si affrontano sono delicati e complessi e non sempre si hanno le giuste chiavi di lettura. E’ per questo che abbiamo deciso di chiedere il parere a Giampaolo Giuliani, esperto di precursori sismici, che da anni conduce studi sulla materia in Italia e all’estero.
Proponiamo di seguito l’intervista a Giampaolo Giuliani:
Breve excursus sulla Fondazione Permanente Giampaolo Giuliani e sullo studio dei precursori sismici Risposta: Scopo della Fondazione: diffondere e accrescere le conoscenze a favore dell’uomo, la tutela della sua dignità e dei diritti fondamentali, preesistenti e superiori sia alla società che a qualsiasi ordinamento (giuridico, religioso, razza, ecc.) in quanto nascono con l’individuo e ne costituiscono il suo primo ed inalienabile patrimonio. Promuovere e svolgere attività di ricerca nel campo delle discipline della Fisica della Terra: Sismologia, Geofisica, Vulcanologia e delle loro applicazioni, ivi compresi lo studio dei fenomeni Fisici e Chimici precursori dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche.
La ricerca sui precursori sismici in Italia e nel mondo Risposta: Gli uomini di tutto il pianeta cercano di rispondere ad un interrogativo che assilla le loro menti da sempre: quali fenomeni e quali cause producono l’energia che rilascia i forti terremoti. La necessità di rispondere a queste domande, fa sì che ricercatori di tutto il modo, s’ingegnino per trovare correlazioni e precursori sismici che indichino la fase di preparazione di un forte terremoto o quando, dove e come avverrà il prossimo rilascio. Ogni anno al congresso AGU di San Francisco (USA) in dicembre o al Congresso EGU di Vienna (A) in Aprile, migliaia di ricercatori di tutto il mondo presentano le loro ricerche sui precursori sismici: anomalie osservate sugli animali, anomalie del campo magnetico ed elettromagnetico, Variazioni dei livelli delle acque nei pozzi artesiani, variazioni dei gas che emergono dalla crosta terrestre, variazioni delle particelle nucleari inviate dalla nostra stella sulla Terra, durante i suoi cicli solari. Questi elementi sono solo una parte della ricerca in vigore in Italia e nel mondo in questo momento.
3- Quali aree italiane ed estere sono monitorate dai suoi rilevatori Risposta: Tre sensori gamma nell’area del bacino aquilano e parte dell’Appennino centrale. Quattro macchine distribuite sulla circonferenza dell’isola di Taiwan. Tre sensori posizionati lungo la Faglia di Sant’Andrea in California, nelle Città di Sacramento, Orange e deserto di Palm Springs.
4- I rapporti e/o collaborazioni con le Istituzioni Risposta: Purtroppo in Italia, attualmente, sono poche le collaborazioni scientifiche in atto, mentre le richieste da enti stranieri sono più numerose: Chapman University di Orange (CA), l’Acedemia Sinica di Taiwan e richieste di collaborazione da Enti di ricerca dell’Ecuador e del Perù.