Con nota protocollo n. 0104040 del 7 giugno 2022 a firma del Direttore sanitario aziendale Dott. Alfonso Mascitelli è stato comunicato al Sindaco di Tagliacozzo Vincenzo Giovagnorio che “…è stata emanata disposizione per il blocco dei ricoveri dei pazienti covid positivi nella struttura sanitaria in oggetto (n.d.r. Presidio Umberto I di Tagliacozzo) e la riattivazione dei 40 posti letto cod. 56 per la riabilitazione, con decorrenza 13 giugno”. Questa nota segue, nell’immediatezza, il comunicato stampa diramato lo scorso 6 giugno, in cui il Sindaco Giovagnorio denunciava la mancata risposta della Direzione generale della Asl1 Abbruzzo alla lettera da lui inviata il 26 maggio in cui chiedeva la riconversione dell’Umberto I da ospedale covid alle ordinarie funzioni di ospedale riabilitativo. Giunge quindi puntuale il giorno successivo la risposta del Dott. Mascitelli che dispone l’interruzione dei ricoveri covid a partire da lunedì 13 giugno. A tutt’oggi, l’intera struttura ospedaliera gestisce il ricovero di n. 2 persone ancora positive, ma anch’esse in via di trasferimento o dimissione. Il presidio ospedaliero di Tagliacozzo fu di nuovo trasformato in covid-hospital lo scorso gennaio. Bisogna rimarcare che tale riconversione temporanea della struttura, per pazienti non necessitanti di supporti terapeutici intensivi e sub-intensivi, ha comportato per l’Azienda sanitaria provinciale un notevole risparmio economico, nonché di personale medico e paramedico. Tale attività è stata svolta con abnegazione e professionalità, nonché senso di alta umanità, da parte di tutto il Personale sanitario, pur nei disagi dovuti alla frequente mancanza di presidi, all’obsolescenza di apparecchiature o addirittura alla inutilizzabilità delle stesse o di infrastrutture a cui l’Azienda fino ad ora non ha inteso provvedere. Il Sindaco Giovagnorio, a tal riguardo, ha ribadito ora al Dott. Mascitelli, la necessità di ripristinare l’ascensore ‘montalettighe’ (fuori uso da oltre due anni) che costituisce l’unica alternativa al solo ascensore tutt’ora funzionate e l’essenziale potenziamento del servizio di dialisi nei mesi di luglio e di agosto, in vista dell’incremento delle presenze e a supplenza della precarietà e della saturazione delle strutture private e pubbliche del circondario. Resta tuttavia ingiustificato e fuori di ogni forma di educazione istituzionale il silenzio del Direttore generale Ferdinando Romano che seguita il suo “snobismo” nell’interlocuzione che dovrebbe avere con i Sindaci, essendo comunque egli dipendente dalla Funzione politica e non della funzione partitica.