Se vi capita di fare un giro nelle Terre dei Trabocchi, e scegliete un itinerario collinare, sarete di certo attratti dal maestoso Castello di Roccascalegna, che sovrasta la collina tra il Sangro e l’Aventino, in quel di Chieti. Teatro di grande suggestione, è capace di attrarre i visitatori sia da un punto di vista naturalistico e ambientale che architettonico e culturale. Forse non tutti sanno, però, che intorno al Castello di Roccascalegna – la Rocca, come lo chiamano gli abitanti del comprensorio – aleggia una leggenda ricca di fascino e mistero, ma dai risvolti un po’ inquietanti e ‘prepotenti’. Proprio nel Castello arroccato, infatti, pare che nel 1646 il Barone Corvo De Corvis ripristinò la prassi dello “Jus Primae Noctis” (risalente al Medioevo) secondo la quale ogni novella sposa del Feudo era costretta a passare col ‘signorotto’ la prima notte da ‘maritata’. Il signorotto, in pratica, aveva il ‘diritto sulla prima notte’ e né la neosposa, né il novello marito potevano opporsi alla sua volontà. Un marito particolarmente passionale – e geloso – tuttavia, avrebbe messo fine a questa prepotente pratica; travestitosi da sposa e presentatosi al cospetto del signorotto, infatti, lo avrebbe accoltellato nel letto. Una leggenda che nel castello ha lasciato un’impronta ‘visibile’, almeno a sentire il racconto degli anziani. Si narra infatti che il Barone morente abbia poggiato una mano insanguinata sulla torre d’ingresso, lasciandovi un’impronta. Anche lavandola via, pare che questa ricomparisse sempre. La torre è crollata nel 1940, ma ancora oggi ci sono persone anziane che giurano di aver visto la “mano di sangue” anche dopo il crollo. Dal 1700 il Castello di Roccascalegna ha conosciuto tre secoli di abbandono, nei quali è stato preda delle intemperie e dei saccheggi della popolazione locale, sino alla donazione al Comune di Roccascalegna, avvenuta nel 1985, da parte dell’ultima famiglia feudataria, quella dei Croce Nanni. Immediatamente sono iniziati i lavori di restauro che hanno riportato il Castello di Roccascalegna al suo antico splendore nel 1996. Da allora il Castello è teatro di mostre e manifestazioni culturali, diventando meta turistica tra le più apprezzate. E’ aperto al pubblico il fine settimana durante l’anno e tutti i giorni nei mesi di luglio e agosto.Quanto allo “Jus Primae Noctis”, c’è un’altra testimonianza del fatto che fosse una consuetudine non così rara. A Guardiagrele, infatti, ad agosto si svolge una manifestazione per raccontare, in chiave divertente e ironica, quest’antica pratica. Spettacoli di animazione di strada, musica medioevale, sbandieratori, artigianato nei vari quartieri, mostre di armi e strumenti medioevali, cene ed intrattenimenti a tema fanno da cornice alla rappresentazione, che mima proprio la prepotenza del signorotto, la rassegnazione della sposa e, alla fine, la ribellione del popolo.
( a cura di Cicchetti Ivan)