LA LETTERA DI GIANLUCA VACCA (M5S) AI LAVORATORI DELLA BRIONI

Pescara. “A causa dei lavori parlamentari, non ho potuto partecipare alla manifestazione di oggi delle lavoratrici e dei lavoratori della Brioni. La nostra attenzione alla problematica è costante e continua, anche per il valore simbolico che questa crisi ha; per questo ho inviato loro una lettera” afferma il deputato Gianluca Vacca del Movimento 5 stelle.

Il testo del messaggio è il seguente:
“Care lavoratrici, cari lavoratori,
con enorme dispiacere oggi non posso essere accanto a voi a causa degli impegni istituzionali cui non posso sottrarmi (si vota alla Camera questa mattina). Condivido appieno la preoccupazione che tutti voi avete per il futuro di una vasta area della provincia di Pescara e per le famiglie che la popolano. L’annuncio del taglio di 400 posti di lavoro rappresenta una vera e propria mazzata sociale ed economica per la provincia di Pescara, che fotografa una realtà ben diversa da quella sbandierata da Renzi e D’Alfonso due settimane fa. Il Governo, la Regione e le istituzioni locali la smettano di organizzare manifestazioni propagandistiche e di far finta che la crisi della Brioni non esiste: facciano la propria parte e affrontino quella che ormai è un’emergenza sociale, ma anche una crisi politica.
La crisi della Brioni è tra le più emblematiche e dolorose, e non solo per una questione di numeri:
1. perché il problema occupazionale provoca inevitabilmente un disastro socio-economico profondo, in un tessuto produttivo già fortemente compromesso come quello di Penne;
2. perché la Brioni non è una semplice azienda in difficoltà, ma la sua crisi rappresenta il fallimento della politica che non ha saputo valorizzare il Made in Italy e il valore della qualità sartoriale dei lavoratori;
3. perché l’intera area vestina s’identifica con questa azienda tant’è che nella maggioranza delle famiglie c’è almeno un componente che lavora o ha lavorato nel campo del tessile.
La responsabilità della politica è evidente: fino ad ora non è stata capace di mantenere l’azienda in mani italiane, né di valorizzarne il patrimonio manifatturiero, tanto meno di creare le opportune condizioni per sviluppare un indotto all’altezza dell’unica grande azienda dell’area vestina. La mancanza d’infrastrutture e, soprattutto, di un progetto politico-economico è una delle ragioni della crisi. Basti pensare che attorno ad altre realtà manifatturiere di eccellenza, come quella delle calzature nelle Marche, si è sviluppata l’intera filiera di produzione. È impensabile, quindi, che in un mondo globalizzato in cui la concorrenza ormai è spietata, si possano mantenere gli stessi livelli occupazionali su un unico settore e le stesse retribuzioni se non attraverso lo sviluppo dell’intera filiera, e la valorizzazione delle professionalità e del know-how diffuso. Per questo se sono stati commessi degli errori manageriali negli ultimi anni, che si cambino i manager e si mettano persone in grado di riportare l’azienda agli stessi livelli del passato, anzi ancora più in alto.
Ma anche le istituzioni facciano la lor parte.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato immediatamente un’interrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo Economico e a quello dell’Economia per sollecitare un intervento celere delle istituzioni, a partire dal Governo nazionale.
Ma le soluzioni temporanee che servono ad affrontare l’emergenza sociale, ovvero gli ammortizzatori sociali, dovranno essere solamente una fase transitoria e NON l’inizio della fine: perché la Brioni NON DEVE MORIRE! Non può fallire, né ridimensionarsi una realtà che dovrebbe essere invece un’eccellenza italiana, il motore di un nuovo concetto di sviluppo e il simbolo di una nuova economia industriale, basata su produzioni ad alto, altissimo valore aggiunto.

W il Made in Italy, W il Made in Abruzzo, W la Brioni!

Gianluca Vacca

Deputato del Movimento 5 stelle”.

Gianluca Vacca

 

Redazione - Il Faro 24

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