Con ricorso presso il TAR Abruzzo gli Ordini degli Architetti PCC e degli Ingegneri della provincia di Teramo, con il supporto del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, sollevavano la questione relativa alla censura di violazione ed errata applicazione dell’art.24, comma 8, del Codice dei contratti pubblici, in particolare per quanto riguardava le percentuali previste dalle spese tecniche dalla Regione Abruzzo in merito alle opere del Masterplan. Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell’accogliere il ricorso degli Ordini, sottolineava come l’art.24, comma 8, del d.lgs. n.50/2018 dimostri la manifesta volontà del Legislatore di stabilire uno standard dei compensi professionali “che sia garanzia di qualità delle prestazioni richieste ai professionisti intellettuali che progettano opere pubbliche”, disconoscendo decisamente la facoltà delle amministrazioni aggiudicatrici di fissare discrezionalmente il corrispettivo a base di gara delle prestazioni di progettazione e direzione dei lavori, perché questo “equivarrebbe a dare un’interpretazione abrogativa” della disposizione dell’art.24 del Codice dei contratti pubblici. Veniva, quindi, ribadita l’obbligatorietà, per gli Enti, di applicare il cosiddetto Decreto Parametri per stabilire i compensi per le prestazioni tecniche da porre a base di gara. “Tale pronunciamento, in linea con le norme vigenti – sottolineano i presidenti degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, Arch. Raffaele Di Marcello e Ing. Agreppino Valente – è soprattutto a tutela della qualità delle prestazioni professionali, e consiglierebbe, da parte di un Ente come la Regione, l’immediato adeguamento dei propri programmi proprio in tal senso”. “Purtroppo – proseguono i presidenti – la Regione Abruzzo, con il ricorso al Consiglio di Stato, dimostra di non voler comprendere che le prestazioni tecniche vanno adeguatamente retribuite, mantenendo la posizione dell’ex Governatore che, in più occasioni, ha sottolineato il ruolo marginale che la pianificazione e la progettazione aveva, e continua ad avere, per il governo regionale, ora guidato dal vicepresidente Lolli”. “Prendiamo atto – concludono Architetti e Ingegneri – di questa presa di posizione che ribadisce la scarsa considerazione degli organismi politici regionali verso una categoria di cittadini abruzzesi, quella dei tecnici, che molto ha dato per il bene comune, anche nelle situazioni emergenza che hanno caratterizzato gli ultimi anni; presa di posizione che, alla luce del prossimo appuntamento elettorale, ci dà già il quadro di quali sono gli orientametni di una certa parte politica chiudendo, di fatto, il confronto tra il Governo regionale uscente, e chi lo appoggia, e gli enti ordinistici professionali”.