Come sono nate le sale da gioco nel nostro Paese? Quando pensiamo a un casinò il pensiero vola immediatamente all’America e ai lunghi tavoli di Las Vegas spesso finiti sul grande schermo, ma la storia dell’intrattenimento fatto di carte e roulette nello Stivale non è ben chiara a tutti. Forse è stato l’avvento del casinò digitale live, che ha allontanato molti giocatori dai locali terrestri, a favorire il disinteresse degli amanti del tavolo verde nei confronti dei retroscena che hanno portato all’apertura delle prime sale in Italia. In un’epoca in cui tutto è virtuale e online, per molti la sensazione è che alcuni giochi siano sempre esistiti, invece proprio il Belpaese ha ricoperto un ruolo importante nella diffusione dei casinò in tutto il mondo.
In pochi direbbero che la creazione della prima sala risalga al XVII secolo. In tanti si stupirebbero nell’apprendere che fu aperta proprio in Italia, a Venezia, precisamente nel 1638. Stiamo parlando del Ca’ Vendramin, un insieme di spazi che spesso venivano impiegati anche per incontri e ritrovi culturali. Il Ca’ Vendramin riscosse talmente tanto successo che ispirò poi le sale americane come il The Cosmopolitan. Già, perché se Las Vegas viene considerata oggi la patria del gioco, il merito è indirettamente dell’Italia. Come in una reazione a catena, tanti casinò hanno poi preso spunto da quelli di Las Vegas, come nel caso del Venetian di Macao.
Il Nevada era in origine una zona desertica e tutt’altro che ospitale, dove a nessuno sarebbe venuto in mente di mettere su un business internazionale se non fosse stato per l’esempio provenuto dall’Europa. I nascondigli degli indiani si trasformarono così nelle strade più visitate al mondo. Non ci volle molto prima che venisse eretto anche il casinò di Montecarlo, nel 1863, ma anche quando il vento iniziava a soffiare sempre più verso le Americhe, l’Italia continuava a dire la sua nel settore anche grazie alle attrazioni del casinò di Campione, che ha conosciuto però una storia molto travagliata, soprattutto di recente. Nel luglio del 2018 il Tribunale di Como ne aveva dichiarato il fallimento, ma il 26 gennaio del 2022 il casinò di Campione è stato ufficialmente riaperto. Quelle che ancora oggi sono tra le sale più grandi d’Europa sono così tornate a splendere.
Il fulcro del gioco italico rimane comunque Venezia. Nel ‘900 sono state aperte diverse sedi del casinò principale, l’ultima delle quali nel 1999 con il Ca’ Noghera: stavolta erano le sale americane ad ispirare quelle italiane, che si presentavano con uno stile diverso da quello tradizionale. In generale, le sale di Venezia vengono ricordate anche per essere state tra le prime a proporre in maniera massiccia alcune specifiche attrazioni, come le slot machine.
Oggi i casinò si sono fusi praticamente agli alberghi. I più noti resort che fungono da destinazione preferita di molti vacanzieri comprendono spesso giardini, piscine e discoteche come vere e proprie sale da gioco, aperte sia ai giocatori più navigati sia agli inesperti. Ancora oggi, in giro per il mondo e soprattutto negli States seguitano ad apparire nuovi casinò senza soluzione di continuità, tuttavia la tradizione che permea il tavolo verde non è mai stata smarrita a distanza di secoli.