L’abruzzese che inventò Fonzie e scoprì Robin Williams

Aveva origini abruzzesi il regista e sceneggiatore che inventò Happy Days, scoprì Robin Williams, scrisse e diresse Pretty Woman.

San Martino sulla Marrucina è un delizioso paese di 911 anime adagiato sulle colline teatine, già famoso per aver dato i natali alla famiglia Masciarelli che, nel 1867, ha fondato uno dei più antichi pastifici d’Italia.

Se Anthony Wallace Masciarelli, in quel 13 novembre 1934, registrando all’anagrafe il figlio Garry, non avesse deciso di cambiare il cognome in Marshall per evitargli discriminazioni razziali, oggi, forse, digitando su Google la parola Fonzie, o anche The Fonz nella versione originale, uscirebbe immediatamente il nome del piccolo borgo abruzzese.

Henry Winkler (Fonzie) con Garry Marshall

Eppure al nome Masciarelli, divenuto Marshall, è legata la serie più famosa degli ultimi decenni, un’icona generazionale secondo il cui filone furono realizzati grandi pellicole come Grease e Ritorno al futuro. Ha dell’incredibile per chi, come me, è cresciuto con le vicende  quotidiane dei coniugi Marion e Howard Cunningham, dei figli adolescenti Richie e Joanie,  dei loro amici Ralph Malph, Potsie e il mitico Fonzie, sapere che il creatore di tutto ciò avesse un legame con la mia terra, l’Abruzzo, per giunta distante in linea d’aria poco più di 50 Km dalla casa in cui sono cresciuta.

Garry Marshall con la sorella Penny, Robin Williams e i personaggi di Happy Days

E già, perché Happy Days, la sit-com televisiva che più di tutte ha caratterizzato gli anni  ’70, divenuta ormai un cult insieme al suo personaggio di spicco Arthur Fonzarelli, detto Fonzie, il meccanico rubacuori rimasto nella memoria collettiva di un’intera generazione, non è altro che una creazione di Garry Marshall, figlio di Anthony, nipote di Giuseppe Masciarelli che, nella primavera del 1900, lasciò San Martino sulla Marrucina alla volta del nuovo mondo. Fonzarelli stesso è uno storpiamento del cognome Masciarelli. A dirla tutta, il personaggio interpretato da Henry Winkler fu chiamato inizialmente Arthur Masciarelli, detto Marsh, ma Garry fu costretto a modificare quel nome a causa di un Marsh televisivo già esistente.

Sono ormai trascorsi tre anni dalla scomparsa di Garry, ma se il mondo di Hollywood e l’America intera si sono smobilitati per dare l’ultimo saluto ad una leggenda dello Star system, lo stesso non è accaduto in Italia, poiché le origini di questo straordinario regista sono poco conosciute in patria proprio a causa del cognome americanizzato, decisione che contribuì, peraltro, a raffreddare i rapporti con il resto della famiglia.

Garry Marshall con Julia Roberts. Marshall è stato testimone di nozze dell’attrice.

Vincitore di 5 Emmy Awards, regista eclettico e controcorrente, sceneggiatore visionario, geniale inventore delle più belle sit-com di tutti i tempi, da Happy Days a Laverne & Shirley, a Mork & Mindy che lanciò il compianto e ineguagliabile attore Robin Williams, a film esilaranti come L’ospedale più pazzo del mondo che ci ha fatto sbellicare dalle risate, Garry Marshall scrisse e diresse una serie di fortunatissime commedie tra cui Pretty Woman con Richard Gere e una giovanissima Julia Roberts, pellicola che ad oggi ha superato l’incasso di 463 milioni di dollari.

Gary con la moglie Barbara da cui ha avuto 3 figli, Scott, Lori e Kathleen

E ancora Paura d’amare con Al Pacino e Michelle Pfeiffer e molti altri capolavori fino al più recente Mother’s Day, uscito qualche tempo prima della sua scomparsa, avvenuta il 19 luglio 2016, e in cui aveva diretto di nuovo la Roberts insieme a Jennifer Aniston e Kate Hudson.

Nato come attore, prese parte a molti film tra cui vanno ricordarti  Al passo con gli Stein, Bolle di sapone, Ragazze vincenti diretto dalla sorella Penny, attrice e regista di grande talento. Penny Marshall, al secolo Penelope Masciarelli, infatti, non solo recitò in Happy Days nel ruolo dell’ironica operaia italo-americana Laverne De Fazio, ancora impressa nella nostra memoria bambina, fu anche protagonista della fortunata serie Laverne & Shirley prodotta dal fratello Garry. Passò successivamente alla regia dirigendo Whoopi Goldberg in Jumpin’ Jack FlashGeena Davis e Madonna in Ragazze vincenti e lanciando un giovanissimo Tom Hanks in Big, diventando la  prima regista americana ad incassare oltre 100 milioni di dollari per un film. Il suo capolavoro fu il pluripremiato Risvegli, del 1990, in cui diresse mirabilmente Robert De Niro e Robin Williams.

Penny Marshall ricevette la cittadinanza d’onore da San Martino in occasione di una sua visita negli anni ’90. Se ne è andata lo scorso dicembre, dopo aver combattuto contro il cancro e dopo un peggioramento della salute dovuto al diabete.

La terra d’Abruzzo ha dato i natali ad un numero incredibile di personaggi famosi, uomini e donne di grande spessore e valore, ma Garry e Penny meriterebbero una menzione in più per averci fatto crescere ridendo e sognando.

Penny e Garry Marshall

La prossima volta che vi capiterà di rivedere Fonzie in TV, provate ad immaginare nonno Giuseppe Masciarelli quando, il 23 maggio del 1900, a bordo della nave Kensington in arrivo a New York (Fonte Ellis Island Foundation – qui la carta d’imbarco), e guardando la metropoli americana in piena espansione economica, pronunciò quel fatidico ’”Ehy”, che tanto ispirò il nipote Garry, dando vita al Fonzie della nostra adolescenza.  

E se qualcuno dovesse aver dimenticato…

Con gratitudine, per tutti i sorrisi e le emozioni che ci avete regalato.

Alina Di Mattia

Curiosità:

  • Giuseppe Masciarelli (Joseph Marshall 31/03/1877 – 1/10/1938) è sepolto a New York, presso il St Raimond Cemetery.
  • Garry Marshall ( 13/11/1934 –19/07/2016) e la sorella Penny (15/10/1943 – 17/12/ 2018) sono invece sepolti a Los Angeles, al Forest Lawn Memorial Park (Hollywood Hills). La lapide della tomba di Garry recita: “Ho dedicato la mia vita a rendere felici e sorridenti le persone di tutte le età. Parto nella pienezza della pace per ciò che ho fatto”. Quella della sorella Penny: “Ci ha fatto ridere”.

Approfondimenti utili:

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Alina Di Mattia

Giornalista, addetta stampa, scrittrice, conduttrice, responsabile produzione di grandi eventi istituzionali e culturali, con esperienza trentennale nel settore dei media e dell’entertainment. Appassionata di scienze storiche e sociali, vanta una formazione accademica poliedrica, un percorso di laurea in Culture e tecniche per la comunicazione e una laurea in Lettere moderne presso l'Università dell'Aquila. Ha all’attivo interessanti contributi letterari e numerosi riconoscimenti giornalistici.

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Alina Di Mattia