L’AQUILA, 30 OTTOBRE 2017 – “Si tratta dell’ennesimo efferato crimine commesso in danno di persone deboli, anziane ed indifese” queste le dichiarazioni di Elisabetta Aldrovandi e Chiara Mancinelli, rispettivamente Presidente e referente provinciale dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, in merito alla vicenda dell’anziano disabile aggredito a giugno da alcuni rapinatori che avevano fatto irruzione nella sua abitazione a Castel di Sangro, recentemente deceduto in ospedale.
“L’anziano, secondo le ricostruzioni apprese attraverso la stampa locale e nazionale, nel bel mezzo della notte viene svegliato da alcuni rumori: nonostante la sua disabilità, una gamba amputata, decide di controllarne la provenienza, trovandosi però di fronte a tre banditi nell’atto di svaligiargli l’abitazione. Scoperti, i tre lo aggrediscono nonostante la evidente disabilità, lasciandolo riverso a terra. Dietro confessione di uno dei rapinatori partono i soccorsi, ma l’uomo, ricoverato in ospedale, dopo cinque mesi di agonia muore. Risulta ancora da chiarire se il decesso sia dovuto alle conseguenze del brutale pestaggio” spiega la Mancinelli.
“Riteniamo assolutamente necessaria una riforma non solo dell’ordinamento penitenziario, a garanzia di un maggiore controllo del territorio, ma soprattutto una riforma del sistema penale che sostanzialmente impedisca al reo di ottenere una pena sproporzionata per difetto al crimine commesso. Chiediamo che la pena sia comunque certa e scontata interamente in carcere senza benefici e senza ricorso a riti alternativi, quali il rito abbreviato che comporta lo sconto del terzo di pena, e senza la concessione di benefici a pioggia, come per esempio le attenuanti generiche, in alcuni casi conferite senza verificare se effettivamente l’imputato ne ha diritto o meno” continua la Aldrovandi.
“Come Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime abbiamo presentato in merito diverse proposte in Parlamento e, nello stringerci attorno alla famiglia della Vittima, alla quale va il nostro sostegno, assicuriamo che continueremo a batterci per una legislazione finalmente orientata alla tutela di chi subisce il reato. La Vittima non decide mai di essere tale” conclude la nota.