“Bugiardi e nemici dell’Aquila: questi sono gli esponenti regionali del centrosinistra”. Lo afferma in una nota il sindaco del comune capoluogo, Pierluigi Biondi, in merito alla nota inviata dal consigliere delegato ai Trasporti della Regione Abruzzo, Camillo D’Alessandro, in ordine alla questione dell’acquisizione e successiva fusione dell’Azienda della mobilità aquilana (Ama) nella società di trasporti regionali Tua. “La compagnia di giro del Partito democratico formata dal duo comico Massimo Cialente-Camillo D’Alessandro dichiarava festante, il 24 maggio scorso, che si sarebbe proceduto ‘rapidamente’ con l’operazione, circostanza confermata al convegno della Cgil di due giorni dopo in cui se ne annunciava il termine entro luglio”, ricorda il sindaco. “Oggi D’Alessandro afferma che avrei prodotto ‘solo un comunicato’ – sottolinea Biondi – quando invece sa benissimo che l’11 luglio ci siamo incontrati all’Emiciclo e il 21 successivo gli ho inviato una nota formale, rimasta inevasa, per chiedere di definire un cronoprogramma della procedura di transito di Ama in Tua”. “Dei roboanti annunci elettorali non è rimasto nulla e a poco serve gettare la croce sull’Ama, anzi è piuttosto un’aggravante, considerato che l’azienda è guidata da Agostino Del Re, che ancora mantiene l’incarico di amministratore unico a seguito del rinnovo della fiducia da parte dell’ex sindaco Cialente – prosegue ancora il primo cittadino – per cui se inadempienze ci sono state vanno attribuite unicamente alla nefasta filiera del Pd”. “Quanto alla convocazione del 22 agosto si tocca il culmine del ridicolo:
D’Alessandro mi ha avvisato della riunione solo a seguito della telefonata in cui lo avvisavo che il 31 avrei voluto convocare lui, i vertici Tua e quelli Ama (basta chiedere conferma agli interessati) per verificare lo stato dell’arte – sottolinea – e si tratta di un incontro già fissato con i 13 sindaci interessati dal trasporto pubblico locale gestito dalla Regione, quindi non il capoluogo”.
“Evidentemente il centrosinistra regionale non ha voluto praticare la strada del dialogo da noi inaugurata, scegliendo quella del dileggio e dello scontro – conclude Biondi – stanno cercando la guerra e stiano sicuri che l’avranno, nel nome della salvaguardia dei servizi e dell’occupazione degli aquilani”.