Un piano per sbloccare immediatamente la ricostruzione pubblica nei crateri sismici, lo chiede il Presidente di ANCE L’Aquila Adolfo Cicchetti che commenta le ultime dichiarazioni del premier Conte a proposito di misure per l’uscita dalla crisi economica provocata dall’emergenza sanitaria.
“In una economia che aveva già le difese immunitarie basse, si abbatte la seconda sciagura del Covid 19 che amplifica i problemi già esistenti” commenta Cicchetti.
“I nostri lavoratori e i nostri concittadini già conoscono, da terremotati, gli effetti di un isolamento sociale, quelli dei servizi interrotti, dei negozi chiusi, di ospedali in affanno, della impossibilità di aggregazioni pubbliche ed eventi, della mancanza di lavoro, della conseguente crisi economica da disastro naturale e tutto quello che ne consegue. Abbiamo già una volta affrontato questo black out della normalità e il nostro sistema reattivo è già fortificato. Siamo maestri di resilienza. Quello che si aggiunge alle nostre preoccupazioni, oggi, a parte la mortalità del nuovo virus, è la ben più patogena lentezza del sistema reattivo della burocrazia italiana che ha condizionato pesantemente la nostra vita negli ultimi dieci anni.
Abbiamo sentito annunciare dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che detiene tra l’altro la delega alla ricostruzione 2009, le misure straordinarie per uscire dalla crisi economica in cui è piombata l’Italia a causa dell’emergenza sanitaria e su cui si chiederà all’Europa una deroga al Patto di Stabilità. Tra queste un piano straordinario di opere pubbliche e infrastrutture.
Crediamo di poter pretendere che la ricostruzione pubblica nel nostro cratere, e in tutti quelli ancora alle prese con norme asfissianti, venga inserita fra le priorità nazionali di cantierizzazione. Adesso o mai più. Saltare questo turno, in un territorio economicamente ancora troppo debole, per i postumi del sisma, significa condannare a morte l’occupazione e la ripresa, di nuovo colpita oggi dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Meritiamo la stessa attenzione che si riserva al “produttivo nord”, non foss’altro perché anche nel nostro territorio lavorano centinaia di imprese provenienti dal settentrione e da tutto il resto d’Italia”.
Cicchetti pone l’accento anche sulla necessità di finanziare opere infrastrutturali attese da decenni e che favorirebbero un decisivo sviluppo delle aree interne come il collegamento ferroviario L’Aquila Roma di cui si discute in questi giorni e la messa in sicurezza sismica ed idrogeologica delle zone a rischio.
E’ il momento inoltre, secondo il Presidente dei costruttori edili della provincia dell’Aquila, anche di porre il problema del rifinanziamento della ricostruzione privata per arrivare al suo completamento in tempi compatibili con la ripresa.
“I quattro miliardi ancora necessari devono essere programmati con anticipo per arrivare in cassa in tempi congrui a non interrompere la continuità dei lavori. Non vorremmo che le sempre nuove urgenze e necessità che il Paese si trova ad affrontare relegassero la ricostruzione in fondo all’agenda governativa.
“E’ il momento – conclude Cicchetti – di fare fronte comune fra istituzioni ed enti rappresentativi attraverso una Conferenza Permanente partecipata da delegati del Governo, per assumere una posizione forte e chiedere di rientrare nel piano di emergenza nazionale. Solo così riusciremo a portare a compimento con successo l’opera di ricostruzione e la ripresa economica nel cratere”.