“Solo perché sollecitato, il Presidente della Provincia convoca il Consiglio Provinciale, che ricordiamo si riunisce a costo zero. – ad affermarlo sono i Consiglieri provinciali Felicia Mazzocchi e Gianluca Alfonsi – A parte l’imposizione di legge – continuano – per l’approvazione del rendiconto 2015 che è stata diffidata dal Prefetto Alecci (inosservanza sanzionata con lo scioglimento del Consiglio), nella convocazione si leggono 4 interrogazioni presentate dai sottoscritti.
Ma è possibile questo modo di governare un territorio ignorando tutte le problematiche che lo attanagliano? Solo noi ci poniamo delle domande? Le nostre richieste sono solo una parte dei problemi urgenti da affrontare, ma l’evidenza ci dimostra una triste realtà di astrattezza e poca fattiva presenza.
I temi portati alla discussione, che non esaudiscono certamente il complesso delle attività provinciali, riguardano
ma a tutto questo, se questo Consiglio e il suo Presidente hanno una coscienza, come si può non aggiungere il tema della viabilità, delle scuole, delle deleghe regionali con annessa la situazione dei dipendenti, dell’ambiente; eppure sembra tutto relegato ad un’ amministrazione fredda e dirigenziale nella quale l’apporto della volontà politica è assente o magari è presente laddove conviene, ma in camera caritatis.
La Provincia continua ad essere un Ente che gestisce una bella fetta di denaro pubblico e quindi non può essere oscurata per asservimento a qualche regionale e al suo capo. Lo scopo della sua esistenza è ancora quello di servire il territorio semmai il Presidente avesse qualche dubbio. Si muova piuttosto che il tempo passa e l’inerzia, come quella di non avere ancora il bilancio 2016, a prescindere dalle proroghe, costa molto cara ai cittadini. – – concludono Mazzocchi e Alfonsi –
E poi perché aspettare il 13 giugno per questo Consiglio se le interrogazioni sono state presentate da molto tempo? La conferma di un inquietante disinteresse a cui è difficile rassegnarsi”.