L’Aquila, sacerdote ebbe storia con donna sposata. Per la Chiesa è “recuperato”

L’Aquila. Finì alle cronache per aver avuto, 10 anni fa, una relazione con una donna sposata ma per la Chiesa adesso è recuperato a tutti gli effetti dopo aver affrontato un percorso “ascetico e spirituale”. Don Vito Isacchi “riconosce la sua responsabilità morale e chiede scusa per il turbamento e le sofferenze provocate alla Comunità ecclesiale e sociale.”

Il marito della ha ottenuto dal Tribunale di Roma un risarcimento di 15 mila euro per la depressione in cui era piombato dopo la scoperta del tradimento: i giudici, al termine di un processo durato cinque anni, hanno però condannato solo la donna e non il prelato, che anzi avrebbe dovuto ricevere 3.200 euro dal marito tradito, soldi a cui Don Vito ha rinunciato.

Le motivazioni del reintegro del prete si leggono in una nota diffusa dalla Diocesi: «Don Vito Isacchi è un sacerdote incardinato nella Diocesi di Bergamo e dipende a tutti gli effetti dal Vescovo di quella Chiesa. La vicenda, a cui si fa riferimento, è accaduta circa dieci anni fa. Dalle informazioni raccolte, risulta che a suo tempo la questione fu esaminata attentamente dall’Ordinario della Diocesi di Bergamo. Fu richiesto a don Vito di impegnarsi in un itinerario ascetico e spirituale, da compiersi in un specifico contesto di accompagnamento personale e comunitario. Tale percorso è stato regolarmente concluso, secondo i tempi previsti e le forme stabilite. Nel 2010 don Vito giunse a L’Aquila, come membro di una Delegazione-Caritas, inviata dalla Diocesi di Bergamo, per portare conforto fraterno e aiuti materiali alla popolazione terremotata. Nel quadro di questa missione, incontrò mons. D’Ercole, che poi lo affiancò nel cammino spirituale e lo scelse come suo collaboratore. Nel gennaio 2015 è stata sottoscritta una convenzione tra mons. Beschi, Vescovo di Bergamo, e mons. Petrocchi, Arcivescovo di L’Aquila, in forza della quale, per un triennio, è stato concesso a don Vito Isacchi di esercitare il ministero pastorale a servizio della Comunità ecclesiale aquilana. Negli anni trascorsi a L’Aquila, don Vito ha dato prova di fattiva dedizione nel suo ministero e di efficace competenza nello svolgimento dei compiti che gli sono stati assegnati. Nelle parrocchie dove ha operato, si è guadagnata la stima e l’affetto della gente che ha incontrato. Mai si sono registrati problemi di ordine morale».

 

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Redazione - Il Faro 24

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