Beni culturali, sicurezza di edifici e strutture, agricoltura, sanità, sicurezza e viabilità.
Come AbruzzoWeb aveva già raccontato in dettaglio oltre un mese fa, sono questi i cinque campi d’azione fondanti nei quali L’Aquila verrà investita dalla rivoluzione della comunicazione 5g.
Una tecnologia ancora sperimentale che, per i prossimi 4 anni, fino al 2021, verrà utilizzata nel capoluogo abruzzese oltre che nella città toscana di Prato. “L’Aquila le avrà prima di Roma”, è stato rimarcato.
Le novità sono state illustrate oggi per la prima volta in città nell’evento “Road to 5g”, svolto all’Auditorium del Parco del Castello alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo economico Antonello Giacomelli, del presidente e dell’amministratore delegato di Open Fiber, Franco Bassanini e Tommaso Pompei, dell’amministratore delegato di Wind Tre, Jeffrey Hedberg, e del sindaco aquilano, Pierluigi Biondi.
Un evento contraddistinto, tra l’altro, anche da 10 minuti di black out elettrico che ha coinvolto larga parte del centro storico.
“Oggi si celebra un giornata storica, continuiamo su un percorso tracciato dalla precedente amministrazione che ringrazio – ha detto il primo cittadino – Il 5g avrà ricadute fondamentali sulla vita delle persone. Penso alla telemedicina, vista la dispersione dei cittadini, che sarà importantissima, come anche il monitoraggio degli edifici, il controllo del territorio, i beni culturali e la viabilità evoluta”.
In Italia “è la prima sperimentazione che si fa in Europa sul 5g”, ha rimarcato il sottosegretario Giacomelli nel suo intervento.
Nel caso dell’Aquila si tratta di “un’occasione per il territorio” ma insieme alle altre città dove verrà fatta la sperimentazione, Bari, Prato, Milano e Matera, dovrà essere “un traino per tutto il Paese”, ha aggiunto.
Il delegato alla Comunicazione del Mise ha rimarcato che “questo progetto non appartiene a una coalizione o a un governo, ma al Paese” e “se questo fosse il progetto di una parte politica, ci rimetterebbe il Paese. È l’inizio di un percorso per l’Italia, che non è portata a fare squadra – ha ammesso – ma su questo fronte bisogna muoversi come sistema Paese”.
Per l’amministratore di Wind 3, Hedberg, è fondamentale “l’importanza della partnership pubblico-privato. Sono orgoglioso di questo – ha detto parlando in inglese senza traduttore – Il digitale riguarda tante cose per tantissime persone, dall’intelligenza artificiale al cloud. La tecnologia porta sfide e la collaborazione aiuta a vincerle. Insieme faremo la differenza”.
Per Bassanini “cambierà radicalmente la vita nelle nostre case, negli ospedali, nelle scuole, cambieranno le condizioni di sicurezza delle persone e degli edifici”.
Pompei di Open Fiber ha spiegato che “la differenza tra il 4g e il 5g è che le evoluzioni precedenti erano tese a gestire una mole di dati per molte persone, ora si segna una discontinuità perché è una maniera diversa di affrontare infrastrutture e servizi”.
“Una parte delle applicazioni verranno gestite da attori che con le società di comunicazioni hanno poco a che fare – ha aggiunto – Pensiamo alla guida assistita o la telechirurgia”.
Pompei ha anche ricordato di avere “tenuto corsi alla Scuola Reiss Romoli di questa città, che continuo a considerare un pilastro per le telecomunicazioni. Era naturale, con queste nuove tecnologie, tornare in un posto dov’è passata la maggior parte dei manager di questo settore del Paese”. Una bella testimonianza d’affetto mentre oggi la struttura giace inutilizzata e in preda all’abbandono.
Tra i presenti anche la rettrice dell’Ateneo, Paola Inverardi, che ha rivolto un plauso ai due partner privati, definiti “garanzia di investimento empatico ed etico sul territorio. Questa per noi è l’occasione per descrivere e rimodularci su una vocazione comunque legata alla ricostruzione”.
I partner hanno investito circa 30-40 milioni per avviare la sperimentazione nelle prime due delle cinque città (le altre sono Milano, Bari e Matera, affidate agli altri operatori) scelte dal Mise per i bandi.
Si basa su 4 anni (2017-2021) e servirà a testare i servizi innovativi sviluppati dai capofila, Openfiber e Wind 3, e i partner del raggruppamento, che sono Università ed enti di ricerca (tra cui quella aquilana), imprese con competenze nel settore come Enel, Fiat e altri e ulteriori soggetti di livello nazionale tra cui Poste e Istituto poligrafico.
A livello locale, ulteriori soggetti coinvolti sono la Confindustria aquilana, il segretariato regionale Mibact, la Asl provinciale, il Gran Sasso Science Institute, Smart Agri-Food, Reiss Romoli, Munda e Maxxi che a breve aprirà a palazzo Ardinghelli.
Una volta maturi i tempi, ci sarà anche una fase di sperimentazione pre-commerciale nell’ultimo anno, da dicembre 2020 a fine 2021.
La sperimentazione mira a valutare opportunità sociali e di mercato per tutti i soggetti coinvolti nel tessuto sociale e produttivo delle città di Prato e L’Aquila.
Tre le tappe chiave previste nel cronoprogramma: a marzo 2018, il set-up del nuovo Centro di ricerca del colosso cinese Zte aquilano, di cui questo giornale per primo diede notizia; a settembre 2019 completamento roll-out dei siti radio; a dicembre 2021, conclusione delle sperimentazioni di rete 5g e servizi verticali.
GIACOMELLI: “SFIDA TRA CITTA’ A CHI TRAINA DI PIU’ IL PAESE”
“Quando siamo arrivati con il governo Renzi, l’Italia era all’ultimo posto in Europa, fuori da ogni destino digitale – ha ricordato il sottosegretario – Da lì è venuta questa scelta di un piano ambizioso, nazionale, scegliendo il modello migliore a prova di futuro, con la fibra fino a casa, e abbiamo convinto tutte le Regioni a fare un patto con il governo”.
Il sottosegretario ha rimarcato che “sono state scelte le aree cosiddette a fallimento di mercato, ovvero che non interessano a nessuno, e che sono ben 7.300 comuni su 8.000”.
“Il compito che affidiamo all’Aquila è creare opportunità e benessere, ma anche essere quelli che tirano tutto il Paese – ha ribadito – Questa è la frontiera su cui decideremo le opportunità professionali, il business futuro, la ricchezza dei nostri figli”.
“Queste cinque città e comunità saranno quelle che traineranno l’Italia con le loro caratteristiche vincendo questa sfida – ha aggiunto Giacomelli – Abbiamo qualche secondo di vantaggio sugli altri Paesi europei, dobbiamo mantenerlo e incrementarlo”.
“Sono sicuro che Biondi continuerà il lavoro dell’amministrazione precedente e spero che ci sia una gara tra le città a chi più riesce a tirare il Paese – ha concluso – Questa è solo una piccola parte del cammino. L’uso dei servizi, di Internet, la pubblica amministrazione e il sistema industriale hanno ancora un grafico piatto o con grandi margini di miglioramento”.
BASSANINI: “EVITATA NUOVA DIVISIONE TRA METROPOLI E AREE INTERNE”
Bassanini ha ammesso come per sperimentare il 5g “la candidatura di Milano fosse naturale, perché aveva la fibra ottica da anni, ma si è deciso di farlo in altre 4 città. Oggi tutti offrono la fibra anche quando non sono in grado – ha sottolineato – perché si è capito che il futuro è quello. Siamo alla gigabit society, oggi si capisce che la scelta del governo è stata lungimirante e coraggiosa e i critici sono spariti”.
Per il presidente di Open Fiber, “è una scommessa sulle aree interne e contro il rischio di disuguaglianza futura, perché si rischiava una nuova divisione tra città metropolitane competitive al massimo e aree interne condannate a restare arretrate, invece 5g e fibra ottica sono un diritto di tutti i cittadini”.
In relazione all’Abruzzo colpito dai terremoti del 2009 e 2016, “anche la scelta del presidente Paolo Gentiloni di partire da Campli è forte, vuol dire partire dal cratere. Si può avere un futuro nonostante questa tragedia – ha assicurato – con opportunità di lavoro e di crescita e innovazione anche nelle aree interne, a partire da chi ha subito il terremoto”.
“Ci sono capitali italiani e stranieri, sia il pubblico che il privato, che scommettono sull’Aquila”, ha concluso.
5G E FIBRA: BASSANINI, ”L’AQUILA LE AVRA’ PRIMA DI ROMA” IL 13 DICEMBRE LA FIRMA
“Quella di oggi è una scelta che mette L’Aquila a livello delle aree più avanzate del Paese: avrà il 5g e la fibra ottica prima di Roma, prima di gran parte dei quartieri della Capitale”, ha aggiunto Bassanini.
In particolare, sulla fibra ottica “il prossimo 13 dicembre firmeremo la convenzione per realizzare il progetto dai primi mesi del nuovo anno”, ha svelato Marco Pasini, responsabile regionale Abruzzo e Molise di Open Fiber.
“Stiamo sviluppando insieme al Comune dell’Aquila la cablatura di tutti gli edifici in architettura Ftth, ossia porteremo la fibra ottica fino dentro consentendo una velocità di download e upload di 1 Giga – ha aggiunto – Sarà il volano per sviluppare l’Internet delle cose, digitalizzazione a livello globale per le persone e le imprese”.
Tornando al 5g, per Bassanini “può cambiare il modo di abitare, con case più sicure, il modo di viaggiare, con la guida assistita, di fare impresa e lavorare, con straordinarie opportunità di competitività e crescita, il mondo di studiare e istruirsi”.
“Questo evita che in Italia si crei una nuova frattura, una nuova disuguaglianza come quella che ha segnato il divario tra Nord e Sud – ha aggiunto – Il governo e noi abbiamo scommesso sulle aree interne, in particolare abbiamo scommesso sull’Aquila, che ha grandissime potenzialità grazie alle sue istituzioni, alla sua università e alle sue tradizioni”. Alberto Orsini
BIONDI: “AZIENDE INVESTANO, MA SALVARE ANCHE INTECS”
“Questa amministrazione intende proseguire il cammino intrapreso dalla precedente, che ringrazio, perché ritiene il 5g garantisce infinite opportunità che incideranno sulla vita delle persone”, ha detto Biondi nel corso del suo intervento.
“Ciò che fino a poco tempo fa era solo immaginabile diventerà realtà nei campi più disparati – ha aggiunto – È arrivato il momento di cambiare approccio rispetto alla tecnologia: non si può più esserne solo ‘consumatori’, ma occorre esserne anche gli artefici”.
Biondi ha invitato “le aziende che già sono in questo territorio e quelle che vorranno avvicinarsi a essere testimoni e protagonisti di un cambiamento epocale. Perché c’è bisogno di azioni immediate, ma anche di guardare al futuro, di sognare ed essere concreti al tempo stessi”.
“Avremo fatto un buon lavoro – ha concluso il primo cittadino rivolgendosi al sottosegretario Giacomelli – Se oltre a sfruttare al meglio le applicazioni del 5g faremo in modo che lavoratori altamente specializzati, come quelli della Intecs che rischiano il licenziamento, avranno l’opportunità di rimanere in questa città e continuare a lavorare per nel campo della ricerca e del suo sviluppo”.
( Cicchetti Ivan )