Uno sportello del Sert a scuola, ‘dentro’ il disagio giovanile, che ha consentito di accendere le ‘luci’ sulle vite di 70 studenti a rischio, frugando nelle pieghe del loro quotidiano per cercare di sanare sul nascere le cicatrici di alcol, droga o gioco d’azzardo che solcano il vissuto giovanile. E’ un importante lavoro di prevenzione quello avviato 4 anni fa dalla Asl, in collaborazione con la dirigenza scolastica, all’istituto Da Vinci- Colecchi di L’Aquila (oltre 700 studenti), caratterizzato dalla presenza di oltre il 10% dei migranti, col 5% di studenti disabili e un’alta percentuale di pendolari. Una realtà scolastica complessa dove, solo nel 2015, i 2 psicoterapeuti del Sert hanno avuto 160 colloqui con i ragazzi grazie allo sportello attivo nella scuola, con una cadenza di 3 ore a settimana. In seguito all’attività di scandaglio del disagio giovanile, all’interno dell’istituto, per 29 ragazzi si è accesa la spia rossa e sono stati indirizzati al centro diurno terapeutico di L’Aquila. Il disagio che alligna nelle scuola è uno dei principali filoni (ma certo non il solo) affrontati dal centro diurno che per il modo in cui è organizzato è la struttura più adatta a gestire il malessere giovanile che può diventare terreno fertile per dipendenze dovute a droga, alcol e gioco d’azzardo. “Sull’adolescente”, dichiara Daniela Spaziani, responsabile del servizio tossicodipendenze, “la struttura semiresidenziale è più protettiva rispetto all’ambiente del Sert. Nel centro diurno aiutano molto l’interazione con i familiari, l’organizzazione di spazi e orari differenziati e strategie di recupero tramite gruppi psicoterapeutici, cinema, letteratura, scrittura, teatro e tecniche di rilassamento e movimento”. Per rendere gli interventi di ‘salvataggio’ più incisivi all’interno del centro diurno è stato attivato un apposito spazio per minori che, nel corso del 2015, ha seguito 20 giovani, tra 17 e 24 anni, di cui quasi la metà (9) sono risultati consumatori di alcol o droga. Al di là dell’utenza giovanile, il centro diurno mobilita sempre più risorse e spazi per fronteggiare un fenomeno (quello delle dipendenze) che coinvolge una platea sempre più ampia, da 18 a 70 anni, come dimostra il costante aumento del numero complessivo di utenti che si affidano alla struttura di recupero. Dal 2012 al 2015 il numero totale di persone che hanno frequentato la struttura semiresidenziale è schizzato da 179 a 212, con un incremento più marcato negli ultimi due anni. 129 il totale di persone affluite lo scorso anno che sono state assistite dal centro diurno con 902 prestazioni per gruppi di psicoterapia, 1435 colloqui, individuali e familiari, 235 proiezioni di film a tema, 135 momenti di laboratorio teatrale. Gli iscritti al Sert, nel 2015 sono stati invece 113, di cui: 54 per droga, 41 per alcol, 16 inerenti il gioco d’azzardo e 2 altri tipi di problemi.