Lavorare oggi in un mondo che si è evoluto notevolmente, quello della musica disco; il tradizionale dj, una figura che si è evoluta notevolmente sfruttando le novità del web ed anche in considerazione delle criticità legate al Covid, dato che il settore dei concerti ed eventi è stato uno dei più falcidiati.
Cosa vuol dire oggi fare il dj e il producer? Quali sono gli aspetti più critici da tenere a mente? Proviamo a fare una panoramica intervistando chi fa questo lavoro da diversi anni: dj Fabbrix, producer con all’attivo partecipazioni a molti festival internazionali.
Quali sono i fattori che influenzano il lavoro di un dj?
“C’è molta concorrenza tra colleghi oggi, con i social questa figura è esplosa; un dj producer deve essere bravo a produrre, oltre che a suonare, per conquistarsi tanti fan nelle discoteche e nei Festival di tutto il mondo. Oggi, con la vetrina del web e dei social, è utile anche cercare di costruirsi un personaggio che si distingua per il proprio lavoro che svolge.”
Come si è evoluto il tuo gusto musicale negli anni?
“Con tanti sacrifici si cerca sempre di trovare sound diversi per cercare in tutti i modi di far ballare la gente. Far ascoltare e apprezzare la propria musica, farsi amare dalle persone: tutto deve essere finalizzato a questo.”
Qual è il consiglio che daresti a chi vuole intraprendere il lavoro di dj?
“Bisogna avere passione, dare tutto sè stesso, crederci sempre per diventare un dj; non bisogna mai arrendersi, anche nei momenti difficili, e ricordare sempre che tutto parte dal grande amore per la musica.”
Come è iniziato il tuo lavoro di dj? Ti ricordo qual è il primo disco che hai suonato?
“Ho iniziato andando ad osservare, nelle discoteche di Roma, i dj più famosi; a quel punto ho deciso di comprare una console e studiare da dj producer. Il primo disco che ho suonato è stato Haka Haka, con la prima etichetta ufficiale.”
Come hai trascorso il periodo del lock down?
“L’ unica cosa che si poteva fare era produrre tanta musica e presentarla poi alle grandi etichette: ne ho approfittato, non a caso attualmente sto portando avanti un progetto molto importante del quale, a breve, si saprà qualcosa.”
Tu suoni anche in molti festival internazionali: qual è la differenza tra fare il dj e producer in Italia e farlo all’estero?
“All’ estero se sei bravo vieni capito e portato avanti, il tuo talento viene molto valorizzato; devo invece dire che in Italia, purtroppo, è difficile perché con la novità servono tanti passaggi prima di arrivare. Anche se sei conosciuto è diversa la mentalità di molti proprietari per portarti nella vetta del palcoscenico”.
Come ha cambiato, il Covid, il modo di fare musica?
“È cambiata la metodologia con le restrizioni della pandemia: tutt’ ora si pensa maggiormente a fare musica di ascolto, inserire il proprio disco tramite le etichette nei digital stores e nelle radio e far in modo che gli addetti ai lavori contattino il dj in questione. Il tutto principalmente nei social, oggi più che mai epicentro di queste attività.”