LE EDICOLE VOTIVE: PICCOLE OPERE D’ARTE CHE RACCONTANO LA STORIA DI CELANO

di Angelo Ianni

Camminando lungo le antiche mura e i suggestivi vicoli del centro storico di Celano possiamo scoprire piccole “opere d’arte” che a volte passano inosservate: parliamo delle “edicole votive”. Sono costruzioni incastonate nelle facciate delle case e nelle mura di cinta, decorate da immagini sacre, statue, e in alcuni casi da affreschi di pregevole fattura. Il termine edicola deriva dal latino aedicula, diminutivo di “aedes” “tempio” un piccolo tempietto che ospitava la statua della divinità.

Il ruolo principale di questi “piccoli templi” era di proteggere il luogo su cui erano edificati come le porte di accesso di una città, una casa oppure un terreno. Con l’affermarsi del cristianesimo nelle edicole vennero collocate le figure dei Martiri e dei Santi. In seguito la Madonna divenne la figura più adorata della devozione popolare.

Le edicole votive disseminate nel centro storico di Celano sono databili a partire dal XVI secolo. Vennero costruite in determinati luoghi, ricavate nei prospetti delle abitazioni e dei muri di confine con le strade pubbliche e per delimitare le tappe di una processione. Sotto la Palmaretta, suun edificio posto in largo Filippone a contatto con le mura ovest del primo recinto medioevale, si trova un’edicola votiva con un affresco databile fra la fine del ’500 ed inizi del ‘600, rappresentante la Madonna delle Grazie fra S. Antonio Abate con bastone e campanello e San Leonardo con le catene e ceppi. Nella parte sottostante si vede la raffigurazione della chiesa di San Giovanni Evangelista o Pedimonte, (ora Santa Maria delle Grazie) nella sua sistemazione cinquecentesca con ingresso originario posto a nord est. Attualmente l’ingresso della chiesa è posto a sud ovest, per il rovesciamento di fronte che si ebbe in passato per la costruzione di una strada e di una grande scala d’accesso poi caduta nel 1725. Anche il grande portale andò distrutto e i frammenti furono utilizzati per il nuovo ingresso della chiesa e quello laterale.

Le edicole votive venivano costruite anche a protezione, per ottenere un aiuto nelle difficoltà quotidiane, in ricordo di un avvenimento, in memoria di un evento (anno mariano del 1954) o per adempimento di un voto o grazia ricevuta, ma anche per semplice ornamento o decorazione (edicole in piazza Aia e piazzetta Villetta). Alcune sono state abbattute in seguito alle modifiche dei prospetti degli edifici.I Santi più amati e venerati sono i SS. Martiri protettori di Celano Simplicio Costanzo e Vittoriano, Sant’Antonio da Padova, Sant’Antonio Abate, San Giuseppe, San Leonardo, Santa Rita e la Madonna, in tutti i suoi vari aspetti iconografici: Addolorata, del Carmelo, dell’Immacolata, di Montevergine e di Loreto.

In piazza Aia, in una piccola abitazione nei pressi dell’ex Ospedaletto di San Rocco, (oggi sede dell’Associazione Anziani di Celano) esisteva una piccola cappella denominata Cona dei SS. Martiri nella quale, secondo la tradizione popolare, i protettori di Celano sostarono per riposare prima del loro martirio avvenuto nei pressi della vicina Fons Aurea, oggi Fontegrande. Attualmente in una parete del vecchio edificio è posta un’edicola votiva di fine ottocento che ritrae l’iconografia dei SS. martiri Simplicio, Costanzo e Vittoriano. L’opera fu restaurata dall’artista celanese Giuseppe Benvenuto nel 1976.

Oltre il primo recinto duecentesco della “Cittadella”, tra il secondo ordine di mura trecentesche delle Mura nuove e il terzo recinto cinquecentesco di San Ferrante si trova uno dei più suggestivi scorci della Celano rinascimentale: ‘piazzetta Villetta’.  Nel portico di un antico edificio posto a fianco di un torrione cilindrico è visibile una cappella votiva, ben conservata nel tempo, che raffigura la Madonna con bambino.

Le edicole votive sono opere significative che fanno parte del bagaglio culturale e delle tradizioni popolari. Incastonata nel muro di un’abitazione alla sinistra di Porta Mastro Giulio, si trova un’edicola sacra raffigurante i tre martiri Simplicio, Costanzo e Vittoriano.

Lungo via Vestina, poco prima di Borgo Bussi, si trova la fontana Del Pezzo Piccolomini. Sopra gli stemmi nobiliari ancora ben visibili è posta una piccola cappella sempre illuminata da una lampadina. Sul fronte della fontana sono poste due lastre con iscrizione e stemma nobiliare. In alto a destra si legge un’iscrizione del 1557, data del primo restauro ad opera di Fabio del Pezzo Piccolomini, sulla sinistra, sormontata dallo stemma vescovile, l’iscrizione che indica il secondo restauro del 1716 ad opera di Cesare del Pezzo, già preposto di S. Giovanni Battista di Celano e poi vescovo di Valva e Sulmona. Lo stato attuale della fontana è quello scaturito dall’ultimo restauro effettuato dopo il terremoto che colpì la Marsica il 13 gennaio 1915.

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Lungo la statale SS n. 5 bis, in una costruzione presso il passaggio a livello Vestino Sarentina, al km 47,9 si trova un’iscrizione in cui è indicata la sepoltura di Magilia, moglie del Marso Duorvitio. Sopra l’iscrizione sono poste le statue di San Giuseppe e Santa Rita, due santi venerati dai celanesi. Il 22 maggio 2013, nel piazzale adiacente alla chiesa della Madonna delle Grazie, in occasione dei festeggiamenti in onore di Santa Rita, si è svolta l’inaugurazione e la benedizione del roseto di Santa Rita.

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In un palazzo ottocentesco di via dell’Aia è posta un’edicola votiva, visibile anche da piazza Aia, raffigurante la Madonna con bambino.  Fu edificata nel 1896 a devozione della Madonna di Montevergine, come risulta dall’iscrizione posta sotto il manufatto.

Nel 1953, con l’Enciclica “Fulgens corona” pubblicata da papa Pio XII, ad un secolo dalla definizione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria, fu promulgato il primo Anno Mariano nella storia della chiesa. L’Anno Mariano, del 1954, venne accolto a Celano con diverse iniziative. In una delle 10 torrette rompitratta rettangolare a scudo del primo recinto murario della “Cittadella”, accanto all’edificio comunale, in una edicola votiva fu posta la statua dell’Immacolata Concezione, documentato dall’iscrizione sottostante. Inoltre, nello stesso anno, a difesa delle patrie istituzioni, a presidio di civile concordia e ad auspicio di prosperità e grandezza, vennero realizzate quattro piccole opere in marmo collocate negli ingressi dell’abitato di Celano: via Vestina (Borgo Bussi), Sardellino, via della Torre (Monterone) e via dell’Aquila che raffigurano la Madonna con bambino.

Questi manufatti, da molto tempo esposti agli agenti atmosferici, sono in uno stato di conservazione precario, molti di loro necessitano di interventi di manutenzione e di restauro conservativo. 

Redazione - Il Faro 24

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