Le genetiche della cannabis

La genetica della Cannabis: differenze tra Sativa e Indica e come si arriva alla Cannabis Light

Sativa o indica? È questa la domanda da 100 milioni dollari per l’appassionato di cannabis. È infatti opinione molto comune tra i consumatori che queste due specie di marijuana abbiano effetti e sapori diversi. In realtà non c’è alcuno studio scientifico che lo dimostri, anche perché le genetiche che si trovano in commercio non sono pure, ma sono risultato di anni di ibridazioni al fine di migliorare resistenza, produttività e gusto delle infiorescenze. 

Si può però abbastanza facilmente capire se una data pianta abbia una genetica a predominanza Indica Sativa. A tal fine, è necessario focalizzarsi sulla morfologia e quindi l’aspetto esteriore della pianta.

Le piante a predominanza Sativa sono generalmente più alte, allungate e con le foglie dalle punte più strette. Questo perché è una specie che un areale di distribuzione molto vasto ma comunque caratterizzato sempre da zone calde e tropicali come Thailandia, Vietnam, Colombia, Messico e alcune zone dell’Africa. Per affrontare le estati lunghe, calde e umide, le piante sativa si sono evolute sviluppando una struttura alta, con larghi spazi tra internodi, cime vaporose e foglie affusolate. In questo modo gli esemplari possono proteggersi dagli elevati tassi di umidità presenti in queste aree e da pericoli come muffa o parassiti.

La Sativa è stata anche la prima specie di Cannabis ad essere catalogata e studiata da Linneo nel 700 in quanto la sua coltura era molto comune in Europa per scopi manifatturieri come tessuti e rivestimenti. Questi tipi di Sativa sono da sempre conosciute come Canapa e spiccano per la resistenza delle loro fibre, ma meno per la quantità di resina sviluppate durante la fioritura. Non a caso hanno sempre presentato livelli di THC molto bassi. Per questo motivo la Canapa è stata molto importante per lo sviluppo della Cannabis Light o CBD come vedremo tra poco.

Le genetiche Indica sono invece piante più basse, raccolte, dalla tipica forma ad albero di Natale e con foglie molto larghe. Questo perché sono originarie di zone più fredde, asciutte e montuose, come il Nepal, l’India e altre parti del subcontinente indiano, in cui le estati sono fresche e corte.  Di conseguenza questa specie di Cannabis si è evoluta per avere un periodo di fioritura più breve e avendo fiori ma la struttura della pianta generale del complesso più compatta e fitta per massimizzare l’apporto di raggi solari, calore e acqua. Solitamente sviluppano livelli di THC più alti in rapporto alle cugine Sativa le particolari caratteristiche sono state fondamentali per creare genetiche adatte alla coltivazione indoor.

Ma cosa è la Cannabis Light? Da che tipo di genetica deriva?

Diversamente da quanto si potrebbe pensare, le piante CBD non sono una specie di Cannabis diversa, ma sono sempre ibridi a predominanza Sativa o Indica, che sono stati selezionati dopo diversi incroci. Un processo di selezione volto alla creazione di piante che sviluppassero valori di THC inferiori ai limiti di legge (0,5% in Italia)

Una grossa mano affinché questo potesse avvenire è stato dato dalla cara vecchia Canapa utilizzata per secoli a scopo industriale e non ricreativo. Come abbiamo visto prima, questi fenotipi sviluppano poco THC e nel 2017 quando è nato il settore della Cannabis Light vengono messi in vendita fiori provenienti da questo tipo di piante. Non il massimo per un appassionato di questa pianta: queste infiorescenze erano piene di semi, foglie e quindi non avevano un buon sapore.

Per fortuna c’è chi non si è accontentato come Canapando che con il suo staff si è messo attivamente alla ricerca di prodotti e genetiche che potessero soddisfare i gusti e le aspettative di appassionati come loro. Canapando è una realtà formata da un team di persone specializzate e professionalmente accreditate in ogni settore della filiera produttiva con decenni di esperienza nella coltivazione di Cannabis. Così giorno dopo giorno in autonomia, senza affidarsi ai nuovi businessmen di turno o ai vari agricoltori locali che poco sanno di Cannabis Light e della cultura cannabica, i ragazzi di Canapando si sono messi a selezionare piante con bassa percentuale di THC nei fiori con altre geneticamente molto più pregiate, per cercare di ottenere fiori con caratteristiche visive, olfattive e gustative uguali alle infiorescenze che sviluppavano THC.

In diversi anni quindi nascono genetiche CBD straordinarie, ibridi pregiati a prevalenza sia Indica che Sativa.

Un esempio di infiorescenza di una genetica CBD a prevalenza Indica è sicuramente la Blueberry, che impiega solo sei settimane di fioritura e si contraddistingue per i suoi bud grossi, compatti e resinosi. Mentre a livello olfattivo è inconfondibile l’aroma intensamente fruttato e piacevolmente dolciastro, esaltato dalle note di bacca e di mirtillo. Anche la Space Cake è una CBD di questo tipo con le sue 8 settimane di fioritura. Al naso è speziata con una punta limonosa, mentre in bocca offre un’armonia di sapori che lascia spazio anche a una piacevolissima nota “cheese”. Insomma un fiore che a livello olfattivo e gustativo non ha veramente niente da inviare alle sue cugine illegali.

Invece tra le genetiche di Cannabis light sviluppate e coltivate secondo metodi biologici da Canapando che hanno un’impronta genetica fortemente Sativa troviamo la Canapando Sorbet. Un’infiorescenza pungente con evidenti note dolciastre, accompagnate da una componente decisamente incensata. Completano la gamma aromatica piacevoli note citriche e di tè verde. Un piacere intenso supportato da una dose elevata di CBD.

Redazione - Il Faro 24

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