RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Non vuole prendere posizione nei confronti del CAM ed in questo modo dimostra di non volere tutelare gli interessi dei propri cittadini! Ebbene sì, è l’amara conclusione cui il comitato Acqua Cara, ma ogni Celanese di buon senso e con un po’ di discernimento, è costretto ad ammettere.
Che dice Sindaco, sarà il caso di chiedere ai nostri vicini di Luco come si imposta un Decreto Ingiuntivo per vantare i nostri crediti ( 2,5 milioni €, ben oltre il credito vantato dai Luchesi ) nei confronti dell’Ente CAM? Ma come, ci siamo rivolti addirittura ad uno studio legale della capitale per dare esecuzione al Decreto ma a tutt’oggi…niente. Anzi, l’allora Vicesindaco promise a questo Comitato un incontro con rappresentanti dello studio romano “così ci avrebbero illustrato loro l’iter in atto”, disse; bene siamo ancora in attesa di essere chiamati a questo incontro; così come, con profondo rammarico, dobbiamo constatare che non ha sortito effetto nemmeno una delibera, votata all’unanimità, ottenuta a seguito del partecipato consiglio del Novembre 2016.
Qualche saggio in questi casi potrebbe osservare che è una questione di “potere politico” se un Comune ottiene da un tribunale il rispetto della legge (quello di cui noi non siamo stati capaci). Ma in questo caso dovremmo essere noi i più forti ! Oppure è proprio questo potere che rema in senso contrario? Il CAM, un Ente che più scellerato non si potrebbe! Abbiamo impudentemente affidato (ah! Poter tornare indietro …), la nostra risorsa più preziosa, il nostro bene più sacro, la nostra acqua, ad un manipolo di avidi ed incapaci, che nel corso di pochi anni ha accumulato un debito di 80 milioni di Euro ( pensate, 160 miliardi delle vecchie lire, nemmeno un ente Statale sarebbe capace di fare di peggio, manco fosse l’INPS o altro ente nazionale ). Altro che gestione mirata a criteri di “Efficacia, Efficienza ed Economicità,” come si prefigge la Legge! Gli unici criteri che hanno mosso gli amministratori che si sono succeduti sulle poltrone del CAM sono stati ingordigia, avidità e benessere personale!
E come si fa in questi casi per ripianare? Si aumentano le bollette! In pochi anni a Celano si è passati da 120 € a 355 € annui !!! Nella quasi totale indifferenza, fatta eccezione per quei “quattro pazzi”, (ed in questo caso un mea culpa sarebbe cosa opportuna da parte di ogni Celanese), che in un comitato prima ed un altro ora cercano di mobilitare le coscienze! Vogliamo chiederci quale sia stato in questa vicenda il contributo dei gruppi di opposizione? “Non vedo, non parlo, non sento “!
Non si fanno le manutenzione alle reti, (e se si fanno le pagano i Comuni come a Celano), e soprattutto NON SI DEPURA compromettendo così anche l’intero sistema agricolo, fiore all’occhiello della nostra economia. Oltre il danno la beffa!
Sindaco, amministratori, siete con noi o contro di noi in questa vicenda? Ha senso impegnarsi per migliorare la condizione dei propri cittadini, ( valga per tutto le buone prassi ed il buon esempio della riduzione del canone Tarsu), e poi perdersi, è il caso di dire, in un bicchier d’acqua?
Abbiamo bisogno di aiuto e di azioni concrete, basta temporeggiare, ne va della nostra risorsa più preziosa, l’acqua, e delle finanze e dell’orgoglio dei Celanesi.
Volere e potere! Luco docet!
Comitato acqua cara