Si sta infiammando, per quanto riguarda il campionato di terza categoria girone B, la sfida a distanza tra le due finaliste dei playoff: Cerchio e Goriano. Il Goriano, infatti, almeno a quanto si apprende dalle dichiarazioni del presidente Gianni De Santis, avrebbe da recriminare la mancata sportività del Cerchio che, a quanto pare, avrebbe rifiutato la richiesta di anticipare il match di 24 h in modo da dare la possibilità, a dirigenza e squadra, di partecipare al matrimonio di uno dei giocatori della compagine.
Il Cerchio, però, non ci sta.
“Siamo stati contattati lunedì dal Presidente del Goriano – ci spiega Luca Tucceri, capitano e dirigente della formazione marsicana – e, subito dopo, il nostro Presidente ha riunito la dirigenza per decidere il da farsi. Ovviamente la nostra priorità, quando ormai mancavano solo 5 giorni alla gara, era quella di verificare la piena disponibilità dei ragazzi e del mister in base ai loro impegni lavorativi. È così che ci siamo mossi. Acconsentire, dunque, alla richiesta del Goriano, in una partita del genere, con una rosa fortemente decimata sarebbe stato per noi deleterio. Bisogna aggiungere poi che, trovandoci a poco più di un chilometro di distanza, siamo subito venuti a conoscenza del reclamo avanzato dall’Aielli proprio in seguito alla partita di semifinale in casa del Goriano. Insomma, fino al giorno del comunicato, noi non sapevamo nemmeno con chi avremmo dovuto disputare la finale!
Spiegato questo, proprio per spirito di sportività, mi infastidisce – continua capitan Tucceri – che la nostra compagine sia tacciata di atteggiamenti che non ci appartengono. Mi infastidiscono i post insensati sui social, che ormai veicolano ogni forma di comunicazione, di chi non è ben informato sui fatti o non vuole informarsi affatto. Mi infastidisce ancora di più, poi, se ripenso al post gara del match di ritorno proprio a Goriano. Chiudemmo -racconta – il primo tempo 2-2. Nella ripresa la tripla inferiorità numerica, che non spetta a me commentare, fruttò un pesante 7-2! Ebbene a fine partita trovammo fuori la porta del nostro spogliatoio una cesta: ovviamente un modo gentile dei nostri avversari di fornirci un recipiente per ‘contenere’ e, magari, ‘portare con noi’ il pesante score. Qualcuno se la prese. I più esperti di noi, invece, sorrisero nella speranza di un’occasione per pareggiare altrettanto goliardicamente l’accaduto.
Vi pare – confida – , dunque, che gente orgogliosa come noi non volesse crearsi l’occasione di contraccambiare con altrettanta simpatia? Non so se si può immaginare quanto potrebbe essere bello farlo nel nostro stadio mentre, magari, si festeggia la promozione… Chi pensa che gente orgogliosa come noi – sentenzia il capitano dei record – possa accontentarsi, o approfittare addirittura, di una situazione del genere non ci conosce affatto! Spero, dunque, che quello del presidente del Goriano sia stato solo un comprensibile sfogo a seguito della sfortunata coincidenza di eventi. Spero vivamente – conclude – che la situazione possa volgere al meglio! Che entrambe le squadre possano giocarsi questa finale al massimo delle proprie potenzialità. Lo spero davvero. Sarebbe importante per la nostra compagine, per lo spettacolo che offriremo ai tifosi ma sarebbe sicuramente importante, soprattutto, per il messaggio che offriremmo allo sport”.
“Non mi spiego perché – aggiunge dal canto suo il Presidente Di Domenico – se il Goriano ha comunicato, a chi di dovere, addirittura un mese fa la propria volontà di anticipare un’eventuale finale, tale richiesta sia pervenuta a noi solo cinque giorni prima della partita. Uno spiacevole inconveniente questo che, di fatto, ha messo con le spalle al muro entrambe le società obbligandoci, inesorabilmente, a rigettare la richiesta degli amici di Goriano. Che non si parli, dunque, – conclude – di antisposrtività. Chi dice questo, non fa altro che sollevare inutili polemiche”.
Alex Amiconi