Lotta alla processionaria, la prevenzione si fa in autunno

La processionaria del pino è un lepidottero che fa parte della famiglia Notodontidae. La processionaria mette a serio rischio la salute delle conifere, in quanto tende a privarle di parte del proprio fogliame.

Oltre a questo, risulta essere un insetto pericoloso per persone ed animali, specialmente per i bambini e per i cani. Il numero di esemplari di processionaria negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente, in conseguenza anche dell’innalzarsi delle temperature sulla nostra Penisola.

Per debellarle, o comunque mantenerne sotto controlli il numero, è attiva una lotta continua. Tuttavia, la migliore soluzione rimane sempre quella preventiva, da effettuare nei mesi autunnali.

Pericolosità della processionaria

Come detto in precedenza, la pericolosità della processionaria è anche legata agli animali. Nei cani, ad esempio, il contatto con la processionaria può provocare delle vere e proprie necrosi delle mucose di naso e lingua. Questo avviene specialmente in primavera, quando appunto di tende a fare passeggiate nei boschi con i propri animali domestici e quindi sono più esposti a questo tipo di problematica.

Se la prevenzione parte dall’autunno, questo pericolo può essere quasi totalmente scongiurato.

L’importanza della prevenzione autunnale

La processionaria tende a deporre le uova in estate. Le piccole larve tendono a schiudersi verso la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. In questa fase, le larve, seppur microscopiche, sono molto voraci e vanno ad intaccare la chioma delle conifere, spogliandole.

Questo periodo dell’anno, individuabile con l’autunno e più precisamente il mese di ottobre, risulta essere il momento migliore nel quale fare prevenzione ed andare a debellare la processionaria, come vedremo di seguito.

In primavera, quando la larva di processionaria è ormai cresciuta, tende ad abbandonare l’albero che l’ha ospitata nei primi mesi di vita e a trasferirsi su nuovi alberi, mettendo quindi a rischio anche la chioma di questi ultimi. Spesso, capita di individuarle facilmente a causa della presenza dei grossi nidi bianchi, composti da lunghi fili setosi prodotti dalle larve.

Come intervenire

Intervenire in primavera per la rimozione meccanica dei nidi, oltre a risultare poco efficace, si rivela anche un modo di agire pericoloso per chi lo va ad effettuare.

Inoltre, questo tipo d’intervento risulta dispendioso da un punto di vista prettamente economico. Un modo di agire piuttosto efficace per combattere la processionaria risulta essere l’endoterapia.

Questa pratica, che si utilizza con successo anche sulle palme per liberarle dal punteruolo rosso, consiste in un’iniezione da effettuare direttamente sul tronco della pianta. Mediante una sorta di pistola, viene così iniettato direttamente nel fusto della pianta un prodotto antiparassitario diluito. Una volta iniettato, il sistema linfatico si occupa di trasportare l’antiparassitario diluito in ogni singolo punto della pianta, chioma compresa.

Le foglie che andranno a mangiare le processionarie, così facendo, contengono al loro interno l’antiparassitario. La dose di antiparassitario ingurgitata risulterà essere mortale per le piccole larve.

Questo metodo si rivela inefficace tuttavia per le processionarie più grandi come quelle che si trovano in primavera, poiché il quantitativo di antiparassitario risulterebbe insufficiente.

La scelta di un basso dosaggio è studiata con il fine di non danneggiare la pianta ospitante, ma sufficiente per eliminare le piccole larve appena schiuse. Per eliminare le processionarie più grandi servirebbe infatti un dosaggio tale da compromettere la salute della pianta stessa, e quindi inattuabile.

Questo è il motivo principale per il quale è opportuno agire in autunno, quando si può agire direttamente dalla pianta con dosaggi tali da intaccare solamente la larva di processionaria e non la sopravvivenza della pianta stessa.

Tecnica semplice, ma poco applicata

Questa tecnica, come abbiamo appena descritto, è una tecnica poco invasiva e dall’assoluta efficacia. Tuttavia, sia per mancanza di conoscenze, sia per altri motivi, viene messa in pratica solo raramente.

Il motivo principale è da ricercare nella mancanza totale di prevenzione. In quest’ottica, si tende sempre e solo a considerare la processionaria quando ormai è cresciuta e, di conseguenza, diventa pericolosa per i nostri amici a quattro zampe e non solo.

Sicuramente, una maggiore diffusione e conoscenza della tecnica sopra descritta aiuterebbe in maniera determinate alla riduzione di massa delle larve di processionaria, così da renderla un pericolo occasionale nei nostri parchi cittadini e non solo, invece che un evento ormai fin troppo frequente.

Redazione - Il Faro 24

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