AVEZZANO. L’inchiesta su presunte tangenti ad alcuni amministratori, a qualche sindaco e ad un paio di professionisti sembra allargarsi. Angelo Capogna, legale rappresentante di una ditta del frusinate, pare stia tirando in ballo politici di mezza marsica che, a suo dire, sarebbero stati oliati per bene al fine di controllare e indirizzare le gare e gli appalti verso le giuste direzioni. Capogna canta, la squadra mobile dell’Aquila perquisisce e sequestra , la procura indaga e alla velocità della luce i nomi dei presunti corrotti finiscono in pasto alla stampa. La luce però, vera protagonista della vicenda, non sembra illuminare alcune zone d’ombra presenti in una storia che chiara ancora non è. A meno di 24 ore dalla fuoriuscita delle notizie un lunga serie di precisazioni invade la rete. Si parte da uno dei presunti indagati, Mario Quaglieri, primo cittadino di Trasacco che si dichiara “basito” dalle notizie circolanti perchè, ricorda a tutti, tramite comunicato stampa, che all’epoca dei fatti non era maggioranza bensì minoranza e che, a discredito dell’inchiesta, tra i suoi primi atti una volta eletto sindaco c’è proprio la revoca dell’incarico alla ditta in questione. Parole simili a quelle usate da Guido Pignanacci, assessore di Ortucchio e protagonista di una storia pressochè identica al dottor Quaglieri visto che all’epoca degli affidamenti anch’egli era opposizione e per dimostrare la sua estraneità alle presunte accuse cita una dichiarazione contraria all’incarico oggetto di indagine che sembra sia presente nei verbali della seduta del consiglio in cui si sanciva l’incarico dubbio. Altra storia quella del sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi che lamenta anomalie nella comunicazione di eventuali avvisi di garanzie avendo appreso del suo eventuale coinvolgimento dai giornali sì e da opportune notifiche degli organi inquirenti no ma, aspetto ancor più strano,a suo dire, è che il comune di Cerchio non ha mai affidato alcunchè alla ditta del Capogna. Una storia strana, una storia italiana.
Arturo Grandi