Il mondo della musica leggera italiana piange la perdita di Giampiero Artegiani, cantautore romano scomparso prematuramente all’età di settantaquattro anni, dalla cui sensibilità artistica sono nate le canzoni che hanno accompagnato la nostra vita.
Nato con Semiramis, la storica band di Michele Zarrillo, partecipa a due edizioni del Festival di Sanremo: nel 1984 con “Acqua alta in piazza San Marco” e nel 1986 con “E le rondini sfioravano il grano”, per poi dedicarsi prevalentemente all’attività di autore e produttore di altri artisti.
Ha scritto testi straordinari per Michele Zarrillo (“Come un giorno di sole”, “Soltanto amici”, “Il canto del mare”, “L’ultimo film insieme”, “La prima cosa che farò”, “Mani nelle mani”), Franco Califano (“La mia libertà”, “Buio e luna piena”, “Amare è”, “Per una donna”, “Quando è notte”, “Non so vivere a metà”), Massimo Ranieri (“Sui davanzali del tramonto”, “Purissima Lucia”, “Perdere l’amore”, “La vestaglia”), Peppino Di Capri (“Comme è ddoce ‘o mare”, canzone che nel 1991 partecipo in rappresentanza dell’Italia all’o storico Eurovision Song Contest giocato in casa) e Silvia Salemi (“Quando il cuore”, “A casa di Luca”, “Pathos”, “Nel cuore delle donne”, “Il mutevole abitante del mio solito involucro”).