MANDA – MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE D’ABRUZZO

Il Museo archeologico nazionale d’Abruzzo (in acronimo MANDA) è allestito all’interno della Villa Comunale, a Chieti, detta Villa Frigerj.

Ospita la più importante raccolta archeologica abruzzese  che documenta la cultura dell’Abruzzo antico dalla protostoria alla tarda età imperiale, ed una raccolta numismatica  di monete dal IV al XIX secolo. Dal dicembre 2014 il museo è in gestione al Polo museale dell’Abruzzo. 

Il museo è ospitato in una villa in stile neoclassico fatta costruire intorno al 1830 dal barone Ferrante Frigeri  su progetto di Enrico Riccio.

L’edificio venne poi ceduto al Comune di Chieti, che intorno ai primi anni del Novecento ne fece la sede dell’istituto tecnico Ferdinando Galiani. 

Dopo la seconda guerra mondiale la villa fu ceduta dal Comune al Demanio , e, nel 1959, per volere dell’allora Soprintendente Valerio Cianfarani, venne inaugurato il museo, alla presenza del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi. Nel 1984 il museo ha subìto una ristrutturazione – dovuta all’acquisizione di nuovi reperti e alle numerose donazioni da privati – che ha portato all’allestimento attuale. Il piano terra ospita la Collezione Pansa, che comprende bronzi, gioielli, vetri, avori, steli funerarie e oggetti di uso quotidiano, la Collezione Numismatica con circa 15.000 monete tra cui l’aureo dell’imperatore Galba e il salone d’ingresso dove sono raccolte varie statue romane tra cui la colossale statua di Ercole Epitrapezios, del I sec. a.C., rinvenuta in Alba Fucens. Vi sono esposte inoltre opere scultoree dall’epoca tardo repubblicana al primo impero come un letto funerario in osso proveniente da Collelongo, il sepolcro a tempietto del magistrato Lusius Storax, materiale musivo da Alba Fucens, ritratti e il lapidario romano.

Al piano superiore sono ospitati corredi tombali dal X al IV secolo a.c., derivati dalle tombe delle necropoli di Loreto Aprutino, Civitella Casanova, Nocciano, Campovalano, Penna Sant’Andrea, Capestrano, Alfedena, Le Castagne, Scurcola Marsicana e Pennapiedimonte, oltre a vasellame da mensa, armi, un paio di pendenti fenici in pasta di vetro, un calice a corolla, dei calzari con decorazioni a sbalzo e dischi-corazza.

La scultura italica comprende interessanti reperti come il Torsetto femminile di Capestrano (AQ) del VI secolo a.c., le tre steli funerarie con iscrizione in lingua picena meridionale da Penna Sant’Andrea  e la famosa statua funeraria italica del re Nevio Pompuledioconosciuta internazionalmente come Guerriero di Capestrano, risalente alla seconda metà del VI secolo a.c. e proveniente dalla necropoli di Capestrano (AQ).

I ritrovamenti antropologici comprendono anche resti biologici, come quelli provenienti dalla Necropoli  di Alfedena che permettono di mostrare le caratteristiche somatiche degli uomini e delle donne abruzzesi, sesso ed età alla morte, regime alimentare, stato di salute, tasso di fecondità ecc.

La mostra “Ecco…Ercole appare” presenta la statuetta in bronzo di Ercole in riposo rinvenuta nel santuario di Ercole Curino sul monte Morrone, la ricostruzione in scala reale del sacello che la conteneva, e materiali archeologici dal santuario.     

 

( a cura di Cicchetti Ivan)

 

 

Redazione - Il Faro 24

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