MANIFESTI DELLA LEGA IMBRATTATI PESCARA, INTERVIENE CONSIGLIERE REGIONALE D’INCECCO, CANDIDATO AL CONSIGLIO COMUNALE

Hanno agito in piena notte, tra giovedì e venerdì, armati di pennelli e vernice nera, e hanno imbrattato i manifesti elettorali appena attaccati, con croci a morto e scritte offensive, contro il consigliere regionale della Lega Vincenzo D’Incecco, candidato al Consiglio comunale di Pescara. È il nuovo atto vandalico registrato a Pescara, sui manifesti affissi negli spazi elettorali nel rione Borgo Marino nord.

“Si tratta purtroppo della seconda volta che accade: già lo scorso inverno durante la campagna elettorale regionale, avevo registrato danni alla sede elettorale aperta in corso Vittorio Emanuele – ha ricordato il consigliere D’Incecco -. In quella occasione avevano addirittura spezzato una parte dell’insegna, in corrispondenza del nome del Ministro Salvini, all’interno del logo della Lega. Questa volta nel mirino è finito il mio volto: i miei manifesti elettorali sono stati attaccati di notte, dunque chi ha agito per imbrattarli, lo ha fatto intorno alle 2 o alle 3. Hanno preso di mira i manifesti che mi vedono insieme alla candidata donna Montopolino, ma, ed è questo il fatto curioso e rivelatore, hanno imbrattato solo la mia faccia, con delle croci in segno di morte e una scritta fortemente offensiva e denigratoria. Ovviamente questo episodio, per quanto grave e degno di attenzione, non intacca minimamente la prosecuzione della mia campagna elettorale, che andrà avanti a ritmi serrati e, se possibile, con ancora maggior convinzione. È evidente che, se la mia presenza e candidatura suscitano tanto fastidio, vuol dire che, con la Lega, stiamo lavorando bene e non saranno certo uno o due manifesti imbrattati o strappati a farci paura. Vero è però che quell’episodio – ha aggiunto il consigliere regionale D’Incecco – è il simbolo, tangibile, della brutta aria politica che oggi si respira a Pescara e in Italia, in cui il Ministro Salvini, e a ricaduta tutti gli esponenti o anche semplici candidati della Lega, non sono visti come normali ‘avversari politici’ con cui confrontarsi attraverso le regole della dialettica democratica, ma piuttosto siamo additati come ‘nemici del popolo ’, come persone da cancellare dalla nomenclatura politica, colpevoli di aver ‘rubato’ il cuore degli italiani solo perché parliamo la stessa lingua e ne rappresentiamo le necessità reali e concrete. Ed è su questo che il Governo ha il dovere di alzare l’attenzione, affinchè il voto democratico resti per tutti l’unica arma per decidere a chi affidare la guida del Paese e delle nostre città”.

Redazione - Il Faro 24

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