Un vero e proprio lavaggio del cervello per influenzare scelte politiche, creare tendenze, modificare abitudini, causare bisogni e di conseguenza consumi, distrarre l’opinione pubblica mentre avvengono cambiamenti decisivi, non sempre positivi, per le nostre esistenze.
In una società moderna basata principalmente sul consenso, è fondamentale educare le persone alla passività e alla mancanza di criticità agendo sulla sfera emotiva attraverso un metodo che tutti conosciamo come Intrattenimento o, meglio ancora, Infotainment. Lo dice la parola stessa: in/formare, dare forma al contenuto sotto forma di intrattenimento.
E’ ciò che accade quotidianamente al nostro cervello: viene formato attraverso bombardamenti di informazioni che subiamo passivamente e senza poterci difendere. Informazioni inconsce che creano il cosiddetto frame (cornice), una sorta di collante sociale che modella il pensiero di gruppo (groupthink) e nel quale la massa si colloca escludendo tutto ciò che non rientra al suo interno, poiché qualsiasi interferenza metterebbe in dubbio certezze e dogmi sui quali la società si fonda.
Ogni nostra scelta, ogni nostra azione, ogni nostro pensiero, infatti, è il risultato di un’alterazione costante e continua delle informazioni esterne che subiamo quotidianamente e che condizionano le nostre abitudini.
Da una parte abbiamo gli Spin Doctor, abili manipolatori dell’informazione interni ai vari “sistemi” che hanno il compito di scegliere il messaggio che deve arrivare alla massa, dall’altra gli strumenti sempre più all’avanguardia del Neuromarketing che individuano il canale più adatto per far veicolare quel messaggio. Tra loro, gli algoritmi che ci identificano attraverso le nostre interazioni digitali e filtrano le informazioni più adatte a noi in base ai nostri click, ai “mi piace”, alle emoticon che distribuiamo nell’etere, alle nostre ricerche sul web. Per farla breve, ogni pubblicità, ogni notizia che riceviamo “apparentemente per caso” è studiata ad hoc per ciascuno di noi.
“Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare” asserisce il filosofo Noam Chomsky, grande esperto di Comunicazione. Ma quali sono le tecniche per manipolarci? Vediamole insieme.
http://natgeotv.nationalgeographic.it/it/cosa-ti-dice-il-cervello/video/suoni-da-paura
La persona manipolata perde la sua individualità per conformarsi alla massa, l’istinto prevarica sul giudizio, scompaiono ideali e valori. Viene distrutto il senso critico dell’individuo e il popolo allontanato oppure avvicinato ad una certa autorità, un prodotto, una tendenza, un consumo.
Malcolm X ci ammonì chiaramente: “Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono”.
Già nel V secolo a.C., i Sofisti, ovvero i sapienti che davano lezioni di filosofia a pagamento, famosi per la loro abilità nel persuadere, insegnavano le loro verità attraverso la sofisticazione delle opinioni. Ma se in passato le informazioni venivano scambiate in un luogo fisico in cui ci si poteva incontrare e discutere ‘faccia a faccia’, in tempi più recenti, i nuovi mezzi di comunicazione di massa hanno trasformato completamente il modo in cui recepiamo ed elaboriamo le informazioni esterne, rendendo sempre più difficile identificare l’adulterazione contenuta nelle stesse. Tuttavia con l’avvento dei social c’è stato un significativo cambiamento. E’ aumentato il numero di persone che iniziano a dubitare dei principi con i quali siamo stati indottrinati, di persone che si stanno riappropriando di una propria coscienza critica e che non si sottomettono più all’informazione ufficiale. Grazie ad Internet, grazie all’interattività (il Quinto Potere), proprio all’interno di questo villaggio globale sono stati riscoperti i valori della solidarietà e dell’indignazione collettiva. Con il supporto dei nuovi Media, in Italia ma anche all’estero, sono nati importanti movimenti politici a dimostrazione che i social network possono essere impiegati come strumenti di contropotere se non di potere stesso. Nonostante sia facile imbattersi frequentemente nelle cosiddette tecniche di “debunking” per screditare chi diffonde teorie differenti dal pensiero comune, o nelle “fake opposition” messe in circolazione per confondere la massa, la capacità di persuasione dei media sembra essere diminuita.
San Paolo disse: “Non conformatevi alle idee del vostro tempo, ma sviluppate la vostra identità”. Io, molto più modestamente, concludo scrivendo che quando non potranno più fermare le menti libere e pensanti ci toglieranno anche i social.
di Alina J. Di Mattia
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