Il M5S, a due anni dall’inizio della legislatura, fa un bilancio sugli sprechi e sugli alti costi di gestione della politica.
“Assistiamo quotidianamente a proclami e annunci all’interno dei dibattiti consiliari” afferma Sara Marcozzi, capogruppo M5S in Regione Abruzzo “destra e sinistra portano avanti una commedia che da cittadini prima e da consiglieri regionali poi ci indigna ogni giorno di più. Gli abruzzesi continuano a essere presi in giro da chi dei proclami ha fatto l’unica forma di comunicazione possibile. Quando, invece, si arriva ai fatti, quando la proposta deve trasformarsi in voto favorevole, con la mano in tasca si tirano indietro smascherando l’ipocrisia bieca che li contraddistingue. Tutti, destra, sinistra e misticanze. Tutti tranne il M5S, stanno inscenando solo un gioco delle parti. E i fatti suffragano le nostre affermazioni”.
“Appena insediati in consiglio abbiamo depositato la proposta di legge sul taglio delle indennità e dei rimborsi forfettari dei consiglieri regionale. Questa legge, di cui sono prima firmataria, avrebbe fatto risparmiare in 5 anni 23 milioni di euro. Oggi abbiamo già perso due anni di risparmio. Un taglio che abbiamo proposto per il consiglio, visto che solo i consiglieri del M5S hanno restituito fin’ora agli abruzzesi quasi 400mila euro, dando vita al fondo di microcredito per le piccole e medie imprese. Non è servita una legge per farlo, non è servita una riforma costituzionale. Sono serviti volontà e un IBAN”.
“Il consigliere Pietro Smargiassi ha presentato una legge che elimina totalmente l’indennità dei capogruppo che sono rappresentanti di un mono gruppo. Poiché non si può percepire una indennità aggiuntiva di 1800 euro mensili per gestire se stessi. Dunque non una sforbiciata, come proposto da altri” ci tiene a sottolineare Sara Marcozzi “ma l’eliminazione totale di un privilegio assurdo. Ogni volta che proponiamo un taglio c’è qualche consigliere che chiede lo sconto”. I capigruppo nei 5 anni di legislatura costeranno alla Regione 1 milione ed 118mila euro. “Una cifra enorme che si tramuterebbe in risparmio se approvassimo la legge di Smargiassi” continua Marcozzi.
“Anche la mia legge sull’abolizione del doppio vitalizio potrebbe far risparmiare alla regione 500 mila euro l’anno. Ci sono ex politici abruzzesi che percepiscono fino a 90mila euro/anno e abruzzesi pensionati minimi a 480 euro al mese. Volevamo ristabilire un po’ di equità sociale, ma anche in questo caso seppur passata in commissione, quando è stato il momento di votarla in consiglio tutti se la sono data a gambe e così il doppio vitalizio è rimasto dove sta”.
“Sono cifre mastodontiche” afferma Marcozzi “ che i cittadini normali probabilmente non hanno mai visto in vita e mai le vedranno, se a governare la Regione ci sarà sempre chi mette l’interesse di pochi potenti prima di quello collettivo. Sono proprio i cittadini più deboli che pagano lo scotto di questi sprechi, quei cittadini che potrebbero beneficiare del reddito di cittadinanza regionale, altra legge del M5S proposta dal consigliere Riccardo Mercante. In linea con il M5S nazionale l’istituzione del reddito di cittadinanza regionale garantirebbe agli abitanti della regione Abruzzo che sono disoccupati o inoccupati un introito di 536 euro mensili in attesa di un nuovo impiego. Il reddito di cittadinanza è partito già in via sperimentale in alcuni comuni governati dal M5S in Regione però non è arrivato neanche in commissione. Perché tra il dire e il fare solitamente c’è di mezzo il voto