PREVISTO L’INTERVENTO DEL MICOLOGO AL PRONTO SOCCORSO PER GLI AVVELENAMENTI IN CORSO
Ogni anno, nel periodo della raccolta, il servizio Asl rilascia circa 200 certificati, di cui solo 120 attestano la commestibilità dei miceti.
Lo specialista Asl: “Maggiori rischi per i raccoglitori ‘occasionali’ che arrivano nel weekend nel territorio”
AVEZZANO – L’occhio infallibile del micologo della Asl, dal 6 giugno prossimo, tornerà ad esaminare i funghi raccolti nei boschi dagli appassionati e a stabilire se siano commestibili o meno. Oltre a questo tipo di controllo gratuito, da esercitare prima di cucinare a casa i prodotti, l’azienda sanitaria ha previsto l’intervento del micologo al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano per persone da assistere nei casi di avvelenamento in corso. Lo specialista affiancherà i medici del pronto soccorso per stabilire, a seconda dei sintomi e della specie consumata, terapie immediate e diversificate, oltre a concordare modalità e durata della eventuale degenza. La riorganizzazione e il ripristino del servizio di controllo del funghi sono quanto mai tempestivi poiché, dopo le piogge copiose delle ultime settimane, i boschi della Marsica – dalla Valle Roveto fino al carseolano, al confine col Lazio – stanno per ridiventare meta di tanti raccoglitori di funghi. L’ispettorato micologico della Asl, una volta a settimana, il lunedì, dalle ore 16 alle ore 18.00, esaminerà i funghi che gli appassionati, dopo averli raccolti, porteranno al distretto sanitario di Avezzano, in via Monte Velino, per sottoporli al vaglio dell’esperto. Lo specialista micologo, Stefano Maggi, stabilirà se i funghi sono commestibili e, in tal caso, rilascerà apposito certificato all’interessato. In caso contrario, ovviamente, nell’atto compilato dallo specialista vi sarà l’indicazione della tossicità del prodotto che dunque dovrà essere bandito dalla tavola. Il servizio di commestibilità, che come detto sarà attivo a partire dal 6 giugno, continuerà a funzionare fino al 28 novembre prossimo, periodo in cui nei boschi della Marsica solitamente prolifera una grande varietà di miceti. Negli anni passati, nei cinque mesi di attività, il servizio di controllo della Asl ha rilasciato oltre 120 certificati di commestibilità; in 70-80 casi, invece, ha dichiarato la tossicità del prodotto, mettendolo all’indice per quel che riguarda il consumo. Si tratta dunque di oltre 200 controlli, che vengono compiuti nell’arco di 150 giorni, che danno l’idea della portata del fenomeno della raccolta dei funghi in Marsica dove spuntano con grande facilità durante i periodi propizi. Il territorio ne è molto ricco in Valle Roveto, carseolano e area di Cappadocia. Zone assai note a chi risiede in Marsica, frequentati però anche da appassionati che provengono dal Lazio (soprattutto Roma) e dalla provincia di Frosinone. “In genere”, dichiara il dr. Maggi, “corrono rischi più alti i cosiddetti raccoglitori ‘occasionali’, vale a dire persone che, soprattutto nel fine settimana, arrivano da altre aree della Marsica e che non hanno una conoscenza approfondita delle zone e delle specie di funghi. Coloro che invece risiedono nella Marsica, raccogliendoli ormai da anni e in aree molto conosciute, hanno in genere una discreta familiarità con i prodotti. In tutti i casi, però, è sempre vivamente consigliato, prima di cucinarli in casa, sottoporre i funghi raccolti al vaglio dello specialista”.