Riceviamo e pubblichiamo.
In merito alle notizie apparse sulla stampa domenica 5 novembre a proposito della bonifica del deposito rifiuti di Colle S. Antonio a Chieti, occorre, di nuovo, fare alcune precisazioni, visto che, ciclicamente, tornano a circolare informazioni non vere e talvolta tendenziose.
Fin dai giorni immediatamente successivi all’incendio del giugno 2015, in uno spirito di collaborazione con il Comune di Chieti, che è e resta titolare di tutte le iniziative a riguardo, ho subito concordato con il Sindaco la messa a disposizione delle strutture tecniche del Servizio Gestione Rifiuti e dell’ARTA per le rispettive competenze, impegnandomi a ricercare tutte le possibili soluzioni volte a cofinanziare un intervento di messa in sicurezza, non senza difficoltà dal momento che si tratta di suolo privato e che il Pubblico (leggi ‘Comune’) può intervenire solo “salvo rivalsa”. A tale riguardo ho anche proposto al Consiglio Regionale la creazione di un fondo di rotazione per interventi di bonifica e/o messa in sicurezza di discariche e/o siti inquinati privati per contribuire a finanziare l’intervento sia su Colle Sant’Antonio che su tanti altri siti negletti da decenni.
Intervenendo sull’argomento in Consiglio Regionale nel settembre dell’anno scorso, dopo aver ricostruito dall’inizio l’iter autorizzativo del sito, comprese le relative vicende giudiziarie pregresse, ebbi modo di riferire sui risultati delle analisi svolte dall’ARTA dopo l’incendio del giugno 2015. Dai dati rilevati dall’Agenzia, come già noto al Comune dal luglio 2016, non emergevano superamenti dei valori standard di qualità ambientale per le acque superficiali né il superamento dei parametri di ‘Concentrazione della Soglia di Contaminazione’ per i siti a destinazione commerciale e industriale.
Poiché la nostra Regione, a causa di un pluriennale disinteresse, è sottoposta a procedura di infrazione per discariche delle quali è stato accertato l’inquinamento prodotto, alle quali bonifiche vengono prioritariamente destinate le non molte risorse a disposizione. è, pertanto, evidente che il piano di caratterizzazione, smaltimento, conferimento e stoccaggio predisposto dal Comune di Chieti, il cui costo è di € 450.000, oltre alla preventiva apposizione del Vincolo di destinazione pubblica dell’area, siano in capo al Comune stesso; questa Regione, al contrario di come solitamente si agiva in passato, farà la sua parte per sostenere economicamente il relativo intervento di bonifica e/o messa in sicurezza.
Tuttavia, ricorrendone i presupposti giuridici, il Comune di Chieti potrà attivare tutte le procedure e iniziative per agire in danno e in rivalsa, ai sensi dell’art. 253 del D.Lgs.152/06, nei confronti dei proprietari e responsabili in solido dell’attuale stato di degrado del sito. Il mio impegno è stato finora volto a cercare da una parte una via giuridicamente percorribile per intervenire (persino cercando di inserire Colle Sant’Antonio, nell’ambito delle attività finanziate con il Masterplan per 5 milioni di euro relative al SIR “Chieti Scalo”), dall’altra di reperire una disponibilità economica da investire nei risanamenti ambientali. Anche quest’anno, come negli anni scorsi, in sede di discussione sul Bilancio, riproporrò la creazione del fondo di rotazione per le bonifiche delle discariche e chiederò a tutte le forze politiche di approvarlo.