Meteo. Abnormi grandinate al Centro-Nord. Cos’è la grandine e perché è sempre più grande?

Nell’immagine soprastante (Fonte fotografia: Tornado in Italia), le violente e abnormi grandinate scaricate da una multicella temporalesca in speciale modo in molte zone dell’Emilia Romagna, in particolare in provincia di Parma (Noceto). La grandezza dei granuli di ghiaccio e l’intensità ad esempio delle grandinate, aumenta a dismisura attraverso le violente correnti convettive: ascendenti e discendenti che sollevano i chicchi dalla media alla bassa Troposfera; sorreggendoli talmente tanto a causa della loro irruenza, tant’è che si aggregano assieme alle altre gocce d’acqua in stato di sopraffusione e i germi di ghiaccio, ingrossandosi poiché sollevate e sorrette per parecchio tempo dall’intense correnti verticali, da divenire moltissimo pesanti, cadendo sotto forma di grandine di dimensioni notevoli che acquisisce tali grandezze mediante il contrasto tra aria più fresca in questi casi di origine atlantica e le masse d’aria sempre più calda nel passare del tempo. Tutto per via di complicanze e delle modificazioni della circolazione atmosferica indotte dal riscaldamento globale. Un esempio, l’Anticiclone nord-africano che, d’Estate, interessa più frequentemente lo stivale, arroventando anche e soprattutto la Pianura Padana e sostituendo l’Anticiclone delle Azzorre, il quale trasporta masse d’aria di origine tropicale-marittima, meno calde e di matrice oceanica rispetto all’aria caldo-umida che parte da zone tropicali-continentali quali il deserto del Sahara e si destabilizza sul Mediterraneo e i suoi bacini sempre più caldi della norma anche per ciò, dunque assorbe umidità da questi ultimi: le conseguenze scatenanti, ripeto, sono “sicuramente” legate non soltanto ma soprattutto al cosiddetto global warming.

La grandine si forma all’interno dei cumulonembi (nubi temporalesche, ovvero a sviluppo verticale), quando i moti ascendenti e discendenti (moti convettivi), sollevano e respingono le goccioline e i germi di ghiaccio all’interno della nube, dal basso verso l’alto, dall’alto verso il basso, finché questi ultimi raggiungono quote in cui la temperatura è normalmente al di sotto dello zero naturalmente anche durante la stagione estiva, cosicché si generano i chicchi di grandine che, divenendo molto pesanti da non essere più sorretti da tali moti verticali ascendenti e discendenti, cadono sotto forma di precipitazioni grandinigene, la cui grandezza è data dall’intensità dei moti convettivi: se essa è potenzialmente alta, il sollevamento e la ritornante verso il basso da parte dei granuli, favorisce una maggiore aggregazione con altre gocce di pioggia e cristalli di ghiaccio e si ha un consequenziale nonché drastico aumento degli strati della superficie interna del chicco. Ecco perché, i temporali più violenti, dovuti all’arrivo di masse d’aria fredda e secca al di sopra di un cuscino consistente d’aria caldo-umida, producono precipitazioni intense e di grandi dimensioni, a volte abnormi, specie in aree particolarmente soggette, quali ad esempio in Texas (Stati Uniti), ossia in uno Stato statunitense inserito nelle grandi pianure americane, nelle quali possono sopraggiungere masse d’aria calda e molto umida provenienti dal Golfo del Messico. I fenomeni atmosferici estremi sono, con il passar degli anni, cresciuti d’intensità, anche e soprattutto in Pianura Padana (Italia) a causa del riscaldamento globale.

Tornando a noi, in caso avvenissero irruzioni d’aria più fredda in quota di origine polare-marittima, si creano strati d’aria con temperature di poco al di sopra dello zero che consentono una moderata fusione del cristallo di neve e una modificazione di quest’ultimo all’interno dell’atmosfera, fino a divenire graupel o gragnola. Questa precipitazione solida, può avvenire sia in Inverno che in Primavera, una stagione di transizione che risente ancora molto della conclusione del periodo invernale, quando si susseguono intense irruzioni d’aria dal Nord Atlantico o di origine polare-marittima. La precipitazione è diversa dalla grandine perché non si genera all’interno dei cumulonembi, ma durante il viaggio dei cristalli di neve verso il suolo, nonché è facilmente riconoscibile dalla sua forma tonda e dal suo aspetto opaco e con una struttura facilmente malleabile e comprimibile. E’ stata riconosciuta tale dalla Word Meteorological Organization (WMO).

Vi ringrazio per l’attenzione.

rc

Redazione - Il Faro 24

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