Meteo. Sono sempre più frequenti le ipotesi per le quali, dopo le festività pasquali, tra mercoledì e giovedì della prossima settimana, l’insistente estensione dell’Anticiclone delle Azzorre fino al Nord Atlantico, possa favorire la discesa di una massa d’aria molto fredda per il periodo fino all’Europa centro-orientale e all’Italia, proponendo su di essa nevicate a quote relativamente basse sia sulle Alpi che sull’Appennino, nonché importanti gelate tardive, tutto a causa del transito di una profonda bassa pressione che risucchierà gelide correnti settentrionali. È una tendenza dalle caratteristiche davvero invernali, rappresentata da una configurazione sinottica tipica di una stagione primaverile che in parte rispetta le sue caratteristiche, nella quale “l’Inverno è appena finito e l’Estate non è ancora iniziata”.
Tuttavia, la frequenza e l’intensità di tali repentine irruzioni d’aria artica al di fuori del periodo invernale, dunque soprattutto il loro continuo ripetersi in Autunno e in questi casi in Primavera, ove i contrasti termici sono elevati, ci fa nettamente pensare all’estremizzazione climatica in atto dovuta al riscaldamento globale che, come potrete notare, altera il normale andamento della circolazione atmosferica, ad esempio proponendo numerose Primavere caratterizzate da imponenti e fortunatamente alquanto rapide, irruzioni d’aria molto fredda di estrazione artica. Se tutto ciò avvenisse e non venissero adottate le rispettive cautele, si avrebbero soprattutto risvolti negativi sugli alberi da frutto completamente fioriti e su gran parte delle piantagioni.
Vi ringrazio per l’attenzione.
Riccardo Cicchetti