Meteo. Un cumulonembo, è una nube temporalesca che si forma in Estate e con più frequenza rispetto al passato anche d’Autunno e in pieno Inverno, quando avviene la convergenza di una massa d’aria caldo-umida di matrice Subtropicale e una corrente d’aria più fredda in quota generalmente dal Nord Atlantico, dal Nord Europa o in deviazione sui Balcani. Principalmente, però, i cumulonembi nascono a causa del riscaldamento mattutino e diurno, incisivo durante la stagione estiva, tanto da provocare bolle d’aria calda (cosiddette termiche) sia in montagna che in pianura, ma soprattutto nelle aree montuose, che si riscaldano maggiormente rispetto alle aree di pianura e costiere, o quando in Pianura Padana, una corrente d’aria più fresca dovuta al passaggio di un fronte freddo fa sì che, il catino d’aria caldo-umida ristagnata nei bassi strati, faccia incuneare l’aria fredda al di sotto dell’aria caldo-umida, costringendo quest’ultima a salire violentemente nell’atmosfera. I temporali di calore, ossia quelli che si originano dal riscaldamento diurno, vengono agevolati anche dal sollevamento orografico (massa d’aria instabile che viene scagliata dai venti su un rilievo, sollevandosi forzatamente mediante quest’ultimo). Tuttavia, la locale bassa pressione che si origina dal riscaldamento delle cime delle montagne, richiama le termiche nate per l’appunto dal riscaldamento diurno.
Nella foto, immortalata in Abruzzo nel Novembre 2016, vi sono le Mammatus, ossia una specie di nubi temporalesche che si generano sulla sommità della nuvola cumulonembo, queste ultime nubi, i cumulonembi, si estendono verticalmente fino alla media Troposfera e sono le più imponenti in natura: si parla dunque di un temporale, il quale si sviluppa fino ad assumere un aspetto torreggiante proprio a causa delle correnti ascensionali (inflow e updraft che lo alimentano), mediante aria più calda e umida nei bassi strati, d’Autunno e d’Inverno generata dalle miti e umide correnti di Scirocco e in Primavera e in Estate, dai contrasti termici dovuti alle masse d’aria calda presenti in loco. La presenza d’aria molto umida nei bassi strati e le intense correnti ascensionali, fanno sì che la sommità del temporale si carichi di un’enorme quantità di cristalli di ghiaccio dovuti alla sublimazione del vapore acqueo in cristalli di ghiaccio, merito dell’ambiente freddo in cui sono immersi.
Essi rimangono intrappolati all’interno della nube e, per il loro numero eccessivo e per la loro pesantezza, ne sprofondano al di fuori, facendo sì che, essi stessi, ossia i germi di ghiaccio, trovando un ambiente ostile, dunque aria fredda e secca, tendano ad evaporare, passando di nuovo allo stato aeriforme, ossia sotto forma di vapore acqueo. A questo punto, le particelle di vapor d’acqua rientrano nella sommità del cumulonembo, seguendo il medesimo processo di sublimazione e quindi divenendo di nuovo cristalli di neve, e così via, dando luogo a moti turbolenti di fuoriuscita e di rientro nella nube, da crearne altri ammassi nuvolosi aggrovigliati simili a una mammella, in grado di originare incredibili protuberanze sull’incudine della cella temporalesca. Essendo così affascinanti e meravigliose nella loro genesi, le Mammatus possono apparire rare e strabilianti ai nostri occhi, spesso sintomo di violenti temporali.